“Il Ministero dell’Ambiente, Gian Luca Galletti, ha avviato il percorso che trasforma l’area Ripalta – Torre Calderina in ‘area di reperimento’, finalizzata alla pulizia e alla protezione del sito, primo passo per approdare, nel giro di qualche anno, all’area marina protetta. Allo stesso tempo il Ministro si è impegnato a trovare le risorse per intervenire sui depuratori, la vera causa della condizione di degrado”. A renderlo noto è il parlamentare del Partito Democratico Francesco Boccia, in una conferenza stampa tenutasi nel pomeriggio di mercoledì 27 maggio in Piazza Vittorio Emanuele, cui hanno partecipato Roberta Rigante, segretario del Pd di Bisceglie, Angelantonio Angarano, capogruppo del Pd in consiglio comunale, Filippo Caracciolo, consigliere regionale e presidente della commissione bilancio della Regione Puglia, e Debora Ciliento, capolista della lista del Pd nella Bat alle elezioni regionali.
“La scorsa settimana, insieme al deputato del Movimento 5 Stelle Francesco Cariello, abbiamo incontrato Galletti insieme ai tecnici del ministero e della commissione bilancio per capire come finanziare interventi di pulizia e di bonifica e far tornare splendente quel tratto di costa”, ha spiegato il presidente della commissione bilancio della Camera dei Deputati. “Grazie al nostro impegno il Ministero aveva già commissionato uno studio all’Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale, ndr) dal quale è emersa la reale condizione dei fondali della nostra costa: detriti e sacchi di macerie sparse rendono la visibilità notevolmente ridotta. Le ricerche effettuate hanno evidenziato la presenza di quattro scarichi, due di depuratori e di due corsi d’acqua, che collettano i reflui dei centri urbani di Bisceglie, Corato, Molfetta, Ruvo e Terlizzi, oltre che di alcuni impianti di concia di pelli, riversati direttamente sulla battigia. Per tale situazione la quasi totalità delle acque costiere comprese tra le Grotte di Ripalta e Torre Calderina è soggetta a divieto di balneazione”, ha continuato Boccia, parlando sotto un gazebo allestito con le gigantografie delle foto tratte proprio dallo studio effettuato dall’Ispra. “Intervenire sui depuratori quindi è la priorità assoluta, prima dell’inizio dei lavori per la condotta sottomarina, già prevista dall’Acquedotto Pugliese. Non ci vuole uno specialista per capire che la sola condotta sottomarina non basterebbe a risolvere il problema, visto che sversare liquami due chilometri al largo non ridurrebbe affatto l’inquinamento delle acque. Nel mese di giugno, inoltre, con l’On. Cariello incontrerò nuovamente il Ministro Galletti per il reperimento di altre risorse finalizzate a rendere più agevole l’accesso all’area, ora difficoltoso”.
In chiusura non manca una critica del parlamentare biscegliese: “Trovo fuori luogo, se non ai limiti della vergogna, che le amministrazioni locali abbiano atteso lo studio dell’Ispra quando in realtà si sarebbero potuti chiedere controlli sui depuratori già anni fa, magari facendo qualche taglio di nastro in meno. Da ora in poi inizia la pulizia e parte il percorso che porterà alla nascita dell’area marina protetta. Il Partito Democratico vigilerà e seguirà passo dopo passo che la bellezza delle nostre coste venga tutelata e valorizzata”, ha concluso Francesco Boccia.