La Lega per l’Abolizione della Caccia presenta un nuovo esposto alla Procura di Trani per lo sbocco del depuratore del comune di Molfetta che sfocia nell’oasi di protezione di Torre Calderina a Bisceglie. Si tratta di un nuovo esposto successivo a quello presentato ad inizio maggio dal gruppo ambientalista con sede a Molfetta (leggi qui). Ricordiamo che proprio in questi giorni è intervenuto sull’argomento l’onorevole Boccia del Partito Democratico, nel corso di una conferenza svoltasi in piazza Vittorio Emanuele a Bisceglie il deputato ha presentato anche i dati degli studi ISPRA sull’areadi Ripalta – Torre Calderina (leggi qui).Fanghi Torre Calderina 1

La LAC continua imperterrita l’attività di denuncia circa gli scarichi fognari presenti nella zona: “Durante l’attività di controllo e dopo numerose segnalazioni da parte dei cittadini, i  volontari della LAC Puglia nei giorni scorsi hanno notato nuovamente la presenza di forte concentrazione di schiuma e fanghi allo sbocco del depuratore, una chiazza scura in mare che si estendeva per diverse centinaia di metri a valle dello sbocco e per circa cento metri sulla verticale dello stesso. Oltre alla schiuma depositata sulla battigia anche un nauseabondo odore tipico dei tensioattivi e bolle di colore scuro a pelo dell’acqua marina. La scena si è ripetuta in due giorni distinti. Ormai un film già visto molte altre volte e che si presenta in alcune fasce orarie. In uno degli ultimi episodi è stata allertata la locale capitaneria di porto che ha provveduto a relazionare sull’accaduto”. La LAC inoltre sottolinea come nella zona vi sia, in questo periodo, il passaggio e la sosta di diverse specie di uccelli migratori (aironi, rapaci, anatidi). Fatto ancora più sconcertante per i volontari ambientalisti è “che proprio in quella zona ci sono diversi pescatori che non curanti del problema continuano a posizionare reti da posta a soli pochi metri dallo sbocco del depuratore molfettese”.

Per Pasquale Salvemini, delegato regionale della LAC, Torre Calderina è definibile come “L’oasi della vergogna, un’area che da anni subisce violenze costanti sia in mare che sulla terra ferma”.