“Da alcuni elementi drammatici contenuti nel piano pare che ad oggi non ci sia futuro per la Cdp di Bisceglie e che per l’ennesima volta saranno i cittadini e in particolare i lavoratori a pagare le conseguenze delle ruberie di pochi delinquenti che hanno assunto ruoli di potere nelle istituzioni italiane”. Commentano così gli attivisti del Movimento 5 Stelle di Bisceglie il piano di cessione aziendale approvato dal Ministero dello Sviluppo Economico presentato dal Commissario straordinario, Bartolo Cozzoli (clicca qui).
“Nel documento sono citati una serie di parametri relativi alle tre sedi dell’Ente in relazione al valore degli immobili, ai ricavi, alle passività, ai debiti contratti, al costo del personale dipendente e dei servizi affidati dall’Ente a cooperative esterne”, commentano i pentastellati biscegliesi. Purtroppo il programma pubblicato comprende decine di pagine di ‘omissis’ che nascondono ai cittadini dati fondamentali quali il numero di dipendenti, il peso della riduzione del personale, le concrete possibilità di cessione delle proprietà aziendali. I dati elencati riguardano il periodo che va dal 1995 al 2017, tracciando quindi quella che è stata la passata gestione, l’intervento realizzato dallo stesso Commissario e le proiezioni future. Nonostante la parzialità del documento”, continuano i grillini locali, “è opportuno evidenziare alcuni elementi drammatici che questo contiene: l’unica garanzia chiesta all’acquirente è la prosecuzione dell’attività e del mantenimento del personale per soli due anni dalla data di cessione dell’azienda; è chiaramente scritto che le condizioni economico-finanziarie dell’Ente consentono di salvaguardare solo in parte i livelli occupazionali; le strutture oggetto di vendita costituiranno una “NewCo.” e saranno acquistate libere dal debito, che resterà invece a carico della Procedura; le manifestazioni di interesse per l’acquisto delle strutture sanitarie riguardano principalmente le sedi di Potenza e Foggia mentre per la sede di Bisceglie esiste una sola manifestazione di interesse relativa ad una piccola parte della struttura esistente, ovvero l’Hospice oncologico e la RSA Geriatria Disabili”.
“Negli ultimi anni, in ogni campagna elettorale, da destra e da sinistra tutti hanno sbandierato l’impegno profuso a favore della Cdp: troppe promesse cadute nel vuoto, un vuoto che oggi si riflette nell’assordante silenzio di tutti i politici locali”, osservano gli attivisti del movimento 5 Stelle della nostra città. “In seguito ai licenziamenti del 2013, centinaia di famiglie biscegliesi hanno difficoltà ad arrivare a fine mese mentre all’interno dell’Ente alcuni dipendenti hanno continuato ad avere superminimi, premi, consulenze d’oro, straordinari e stipendi spropositati in base alle reali competenze svolte. Intanto il MoVimento 5 Stelle grazie all’impegno degli attivisti locali e dei portavoce in Parlamento, dal gennaio 2014 ha presentato l’interrogazione parlamentare sul commissariamento della Cdp e più volte proposto incontri tecnici al Viceministro dello Sviluppo Economico ed al Commissario Straordinario Cozzoli, al fine di trovare una soluzione che potesse risanare il debito con i creditori, evitando la svendita dell’Ente: non è mai giunta alcuna risposta”.
“Oggi la svendita è l’unica strada che il Commissario riesce a vedere, la svendita di una struttura che ha tracciato la storia di tre città (Bisceglie, Foggia e Potenza) e dei rispettivi abitanti e che oggi, dopo essere stata a lungo violentata da abili approfittatori, speculatori senza scrupoli, finisce sul mercato nell’indifferenza e con scarse speranze di salvezza”, aggiungono i pentastellati. “Una struttura che accoglie 2.223 degenti (1041 a Bisceglie, 724 a Foggia e 458 a Potenza), che rappresenta una realtà occupazionale e socio-sanitaria dal 1922 e che incide sul territorio con strutture sanitarie per 497.410 mq di complessi ospedalieri specialistici; ricordiamo che la sola struttura di Bisceglie ha ospitato dalla fondazione di Don Uva al 1990 circa 50.000 pazienti, una vera città nella città”.
“Il M5S, con il supporto di tutti i portavoce eletti farà il possibile per garantire un futuro ai lavoratori, agli utenti dei servizi, all’attività sanitaria e alla struttura. Il primo impegno dei Consiglieri eletti alla Regione Puglia sarà quello di inquadrare gli Istituti Ortofrenici nella rete di assistenza regionale pugliese: una delibera promessa ma mai adottata, una regolamentazione che la CDP aspetta dal 1999 e che ha concorso alla crisi dell’Opera Don Uva portando ad esaurimento la popolazione pugliese di ospiti ortofrenici”, conclude il gruppo Cittadini a 5 Stelle in MoVimento.