Un mix di religione, storia, folklore, tradizioni, che testimonia l’indissolubile legame con il mare della nostra città e il culto sentito, profondo per Sant’Antonio, protettore dei marinai. I solenni festeggiamenti in onore del Santo nato a Lisbona e morto a Padova, anche quest’anno sono stati molto vissuti dalla cittadinanza. Sin dalle 18:30 la gente, via via più numerosa, ha atteso l’arrivo della processione al porto, sottolineata dalle sirene festanti delle navi stracolme di fedeli e curiosi, moltissimi bambini. Sant’Antonio, difatti, ebbe una particolare predilezione per i bambini e tra i miracoli da lui compiuti, quand’era in vita, più di uno riguardò proprio loro.
l simulacro è stato imbarcato sul motopeschereccio “Nuvola”, degli armatori Mauro Mastrapasqua, Michele Abbrescia e company. La nave biscegliese, accompagnata da uno stuolo di altri motopescherecci, alcuni dei quali giunti anche da lontano, e altre piccole imbarcazioni, si è diretta verso la diga S. Antonio, dove autorità civili (tra cui il sindaco Francesco Spina), religiose e militari hanno scoperto una lapide per ricordare e rendere omaggio ai pescatori che hanno perso la vita mentre svolgevano il loro duro lavoro in mare e rinnovare l’affidamento delle loro anime a Sant’Antonio. Poi è stata la volta della tradizionale processione in mare e il ritorno in porto, accolto da tanti biscegliesi. La festa è proseguita fino ai fuochi d’artificio serali, davanti alla consueta folla. Anche quest’anno Bisceglie ha onorato Sant’Antonio, con devozione, amore, trasporto e partecipazione. Un rito che si rinnova ogni anno ma non perde mai magia e fascino.