“Imbarazzanti le parole dei militanti del mio stesso partito, i senatori dem Tonini e Ichino (ex Scelta Civica). Ovviamente ne prendo le distanze”. Così il biscegliese Francesco Boccia, deputato del Partito Democratico e presidente della commissione Bilancio della Camera, sul proprio profilo Facebook, ha criticato aspramente le esternazioni dei due senatori del Pd, che hanno spiegato pubblicamente di aver votato contro l’arresto di Azzollini perché hanno reputato non ci fossero i presupposti, ravvisando quindi anche il fumus persecutionis.
Boccia, inoltre, in un’intervista rilasciata al Fatto Quotidiano, ha condannato i 60 senatori del suo partito che hanno votato no. “Alla Cdp c’è una bancarotta da mezzo miliardo su cui Procura e Tribunale hanno fatto un ottimo lavoro. Anzi, chiedendo il fallimento nel 2013 hanno evitato che il buco diventasse ancora più grande. Io non auguro la galera a nessuno e con Azzollini ho rapporti persino cordiali, ma la politica ancora una volta ha deciso di girarsi dall’altra parte”, si legge nell’intervista. “I senatori del PD si assumono una grossa responsabilità davanti all’opinione pubblica, specialmente perché sembra che qualche garantista interessato, salvando Azzollini, voglia screditare tutta l’inchiesta di Trani”.
“A chi si è nascosto dietro al voto segreto chiarisco una cosa che non è in discussione: dalla Casa Divina Provvidenza sono spariti 500 milioni in un decennio. Non solo: dal 2005 al 2013 i manager di un’azienda a cui erano stati concessi pre-pensionamenti e cassa integrazione hanno assunto 670 persone senza motivo“, ha aggiunto Boccia. “Io auguro ad Azzollini di dimostrare la sua innocenza, ma insisto: c’è un buco da mezzo miliardo che per 400 milioni riguarda l’erario, tasse non pagate che peseranno su tutti i contribuenti. Mi piacerebbe che i colleghi senatori, primo il capogruppo Luigi Zanda, dopo aver avuto questa crisi di coscienza, si occupino anche di questo. Sono numeri certificati dal ministero dello Sviluppo economico”, ha concluso il parlamentare biscegliese.