C’è anche il giovane ricercatore biscegliese Nicola Amoroso nel gruppo di ricerca del Dipartimento di Fisica dell’Università di Bari che ha vinto una competizione internazionale organizzata dalla Harvard Medical School di Boston, finalizzata a predire con la maggior precisione possibile, su un campione di popolazione, l’eventuale presenza di patologie neurodegenerative, come l’Alzheimer, la Sla (sclerosi laterale amiotrofica) e il morbo di Parkinson.
I ricercatori del Dipartimento Interateneo di Fisica di Bari “M. Merlin” e della Sezione di Bari dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, anche in collaborazione con ricercatori del CNR-ISSIA di Bari, hanno inviato agli organizzatori del confronto, così come gli altri circa 50 gruppi di ricerca che hanno partecipato alla competizione, i propri risultati ottenuti analizzando i dati “in cieco”, cioè senza conoscere la malattia e le diagnosi mediche dei singoli casi. Gli algoritmi messi a punto dai ricercatori baresi hanno conseguito i risultati più accurati (consulta qui la classifica).
In pratica, in virtù di tali algoritmi, la diagnosi e l’evoluzione delle malattie neurodegenerative diventerebbero maggiormente oggettive. Mentre oggi la diagnosi è affidata all’esame visivo delle risonanza magnetiche, sulla base delle quali gli specialisti stabiliscono lo stato della patologia, in futuro gli algoritmi potrebbero fornire dati oggettivi sui quali basare le diagnosi. Tutto questo grazie al legame crescente tra Fisica e Medicina per lo studio delle malattie neurodegenerative e alle Neuroscienze Computazionali, disciplina emergente che attinge a conoscenze e metodologie fortemente interdisciplinari: oltre alla medicina e alla biologia, anche la fisica e l’informatica.
In virtù del prestigioso risultato ottenuto, il gruppo di ricerca dell’Università di Bari parteciperà all’importantissima Conferenza MICCAI, che si svolgerà nel settembre 2014 presso il Massachusetts Institute of Technology, e sarà citato sulle riviste internazionali, ottimo viatico per il futuro. Nel gruppo di ricerca di Bari, coordinato dal prof. Roberto Bellotti per il Dipartimento di Fisica e la dr.ssa Sabina Tangaro per l’INFN (Istituto nazionale di fisica nucleare), un team di giovani ricercatori, tra cui il nostro concittadino Nicola Amoroso, precario ma orgoglioso del risultato conseguito e delle prospettive che si aprono in virtù di esso. Lo abbiamo intervistato. Nella ricerca che primeggia ad Harvard c’è un valente biscegliese e questo deve essere un grande motivo di vanto per la nostra Città.