Non è stato di certo agevole l’accordo raggiunto tra le parti sulla redazione del documento da presentare al commissario straordinario della Casa della Divina Provvidenza al fine di scongiurare la ‘svendita’, termine che più volte è riecheggiato nell’Auditorium Santa Croce, a privati della struttura con sede a Bisceglie, Foggia e Potenza.
All’incontro, convocato dal sindaco Francesco Spina ventiquattr’ore dopo la pubblicazione ufficiale dell’avviso a manifestare interesse per l’acquisto, oltre al primo cittadino, erano presenti i consiglieri regionali Ruggiero Mennea (PD), Sabino Zinni (La Puglia con Emiliano), Grazia Di Bari (M5s), l’on. Giuseppe D’Ambrosio (M5s), il presidente del consiglio comunale Franco Napoletano (PCdI) e l’assessore del Comune di Foggia Sergio Cangelli in rappresentanza del capoluogo dauno.
Lo scorso 4 settembre si era già tenuto un tavolo istituzionale alla presenza del commissario Bartolo Cozzoli, ma ieri, 25 settembre, tre settimane dopo, forze sociali e rappresentanti istituzionali sono stati nuovamente convocati per definire il documento dati i tempi stringenti: per il prossimo 10 ottobre è fissato il termine di scadenza della manifestazione d’interesse all’acquisto della Cdp.
«Raccordo e condivisione devono essere i capisaldi di questo documento – ha sottolineato il sindaco Spina –. Abbiamo a cuore il futuro dell’ente, il futuro dei lavoratori e delle loro famiglie. La volontà che esprimiamo nel documento è quella di richiedere la sospensione o la proroga del termine, un termine troppo ravvicinato e che non permette di attuare uno studio, un’analisi da parte degli interessati all’acquisto».
Diversi e tutti molto comprensibilmente urgenti gli interventi dei rappresentanti delle sigle sindacali intervenute. Demetrio Papagni (USPPI) ha lamentato un colpevole attendismo nella stesura del documento, mentre Nicolangelo Cosmai (FIALS) ha chiesto di non riaprire il dibattito: «il precedente incontro è stato esaustivo. Ora è tempo di definire». Luigi Marzano (Funzione Pubblica – CGIL) si è detto rammaricato per l’assenza del commissario straordinario Cdp e ha puntato l’attenzione su salvaguardia della continuità aziendale e assistenziale. Patino (UIL): «Nessun tavolo tecnico, non abbiamo bisogno di ulteriori e sterili tavoli tecnici: occorrono tavoli politici, risposte politiche. E’ per colpa dei tavoli tecnici se ci troviamo in questa situazione». De Gennaro (Funzione Pubblica – CISL) ha lamentato il fatto che l’avvocato Cozzoli abbia «lavorato da solo, senza coinvolgere le forze sociali».
Si è fatta portavoce degli infermieri precari la consigliera regionale M5s Di Bari leggendo una loro missiva in cui si palesano problemi e sofferenze causate da un presente e da un futuro lavorativo incerti e drammatici.
Nel documento, punti cardine, come ribadito, sono la richiesta della sospensione o della proroga del termine del 10 ottobre. Si richiede, inoltre, un ordine del giorno da discutere in consiglio regionale per valutare un eventuale acquisto da parte dell’ente Regione.
Importante l’impegno assunto dal consigliere regionale Mennea: «Martedì, chiederò un incontro tematico al presidente del consiglio regionale Loizzo prima di avviare i lavori del consiglio programmato proprio per quel giorno». E aggiunge: «L’ordine del giorno impegna il governo regionale a esprimere una posizione, ma niente atti di forza. Personalmente sono dell’avviso che l’ente debba andare nella direzione della gestione pubblica, non privata. La Cdp fa parte del patrimonio storico e sociale di questo territorio».
Zinni nel suo intervento afferma: «Quando si inizia a fare politica, non si può entrare a gamba tesa: occorre prima prepararsi, informarsi. Tengo a far notare, però, che questo governo regionale è in carica soltanto dal 2 luglio e che i tempi stabiliti dal bando non sono compatibili con quelli di un’amministrazione pubblica».
Veemente l’intervento del presidente del consiglio comunale Napoletano: «Diciannove giorni per manifestare interesse? E’ chiaro che si ha interesse ad andare verso un acquisto da parte di privati: è legittimo, ma serve dirlo. E a quindici giorni dal termine organizzare un tavolo tecnico in Regione è quasi una presa in giro: non ci sono più i tempi». Una chiosa su chi non ha partecipato all’incontro: «Le assenze di stasera sono importanti, ma mi hanno insegnato che gli assenti hanno sempre torto».
Chiude la serie di interventi il deputato pentastellato D’Ambrosio: «Non firmeremo stasera il documento: lo vaglieremo e probabilmente apporremo il nostro consenso nei prossimi giorni. La Cdp, così com’è, se se la carica un ente pubblico, non va da nessuna parte». E tuona contro i sindacati: «I sindacati, in un Paese normale, si devono assumere le loro responsabilità. Deve difendere i lavoratori, non i privilegi. I partiti ci chiedono di aderire: ma finora dove sono stati? Cosa hanno fatto?».
Nel servizio video di Gabriele Caruolo – riprese di Francesco Brescia e Gabriele Caruolo – l’intervista a Spina, Mennea e D’Ambrosio