Il 17 settembre la commissione europea ha adottato una proposta legislativa volta ad aiutare ed a sostenere l’economia tunisina, si vuole concedere al paese nord africano un contingente tariffario senza dazio unilaterale per 35.000 tonnellate di olio d’oliva, in pratica si tratta di un forte sconto sui costi d’esportazione del prodotto per tutto il biennio 2016-2017. Va sottolineato che questo nuovo quantitativo si va a sommare alle attuali 56.700 tonnellate di olio per cui è già previsto lo stesso tipo di agevolazione grazie all’accordo di associazione UE-Tunisia.

Uno dei maggiori produttori di olio in Europa è proprio l’Italia, in quest’annata si prevede una produzione di circa 300.000 tonnellate di olio di cui circa un terzo sarà prodotto proprio qui in Puglia. La proposta della commissione, se dovesse passare il vaglio del parlamento europeo e trasformarsi in legge, potrebbe finire per danneggiare proprio i produttori locali di olio poiché, di fatto, immetterebbe sul mercato nazionale ed europeo un ingente quantitativo di olio d’oliva a buon mercato.

Lo scorso 6 ottobre anche il consiglio regionale pugliese ha discusso dell’argomento con un apposito ordine del giorno presentato dai consiglieri di opposizione Ventola, Perrini, Congedo e Zullo del gruppo “Oltre con Fitto”. Nelle premesse del succitato ordine del giorno non si è esitato a definire “disastrosi per il settore olivicolo” gli effetti di questa proposta di legge volta ad introdurre sul mercato europeo altre 35.000 tonnellate di olio tunisino, inoltre i consiglieri regionali hanno voluto anche sottolineare il periodo non roseo per il settore in Puglia: “i produttori pugliesi di olio extra vergine di oliva da sempre vivono una condizione economico-produttiva mai adeguatamente remunerativa. Alle difficoltà meteorologiche si aggiungono quelle di mercato, quelle congiunturali: dalla più recente “avversità” del batterio della “Xylella fastidiosa” a quella della mosca olearia dello scorso anno”.  Alla fine della discussione l’ordine del giorno è stato approvato dalla massima assise regionale pugliese che si è impegnata a difendere il prodotto olivicolo locale ed a non dare corso alla proposta che consentirebbe l’accesso sul suolo europeo di altre 35.000 tonnellate di olio tunisino. Il presidente del consiglio regionale, Mario Loizzo, ha commentato cosi l’approvazione del provvedimento: “Siamo tutti impegnati a sostenere con ogni mezzo le sorti dell’olio pugliese, dopo le consistenti aperture comunitarie all’importazione di olio di oliva tunisino” ed ha poi aggiunto “Bruxelles non sacrifichi l’olio pugliese alla ragione di Stato europea il sistema Puglia faccia squadra e i nostri europarlamentari non trascurino nessuno sforzo nel farsi  interpreti delle ragioni dei produttori olivicoli pugliesi e italiani”.

L’introduzione dell’olio tunisino sul mercato potrebbe non solo abbassare i prezzi del prodotto locale ma anche favorire la disonesta pratica di “allungare” l’olio extravergine prodotto in Italia con quello estero, una pratica denunciata anche dalla stessa Coldiretti: “occorre dare concreta applicazione alle norme già varate con la definizione delle sanzioni per inadempienza per l’uso obbligatorio dei tappi antirabbocco nella ristorazione dove si continuano a trovare le vecchie oliere che permettono i miscugli ed ai controlli per la valutazione organolettica che consentirebbero di distinguere e classificare gli oli extravergini d’oliva”.