Vincenzo Valente (Scelta Civica), assessore ai lavori pubblici del comune di Bisceglie, è intervenuto sulla questione della Casa Divina Provvidenza. Ecco il suo commento:
Era da tempo che alla pubblica opinione non si propinasse uno spettacolo del “teatrino della politica locale” con argomento la Casa della Divina Provvidenza! L’occasione l’ha fornita la seduta del Consiglio Regionale del 6 ottobre con pareri ed interpretazioni politiche di diversi soggetti e rappresentanti istituzionali locali e non, quasi tutte tese a voler evidenziare (ad eccezione del Movimento 5 stelle) il raggiungimento di un buon risultato (non ci è chiaro per chi o per che cosa!). Dichiarazioni che hanno dato sfogo a valutazioni che hanno aperto fronti di polemiche e contrapposizioni manifestando palesemente ancora una volta che la “Politica divisa” su questo argomento non aiuterà il percorso della Cdp e, come già nel passato, probabilmente contribuirà ad affossarla definitivamente.
Scelta Civica (Cittadini per l’Italia) di Bisceglie, tralascia le stucchevoli polemiche politiche in corso e ribadisce che a nostro giudizio la CDP è precipitata nel baratro del fallimento a causa della cattiva gestione dell’Ente ignorata per troppo tempo dalla “politica lottizzante ed arrogante” ben distante dai principi ispiratori di Don Uva spesso invocati e sproposito da costoro.
Qualche riflessione è opportuna sugli accadimenti susseguitesi nell’ultimo mese. Il 4 settembre scorso il Sindaco Francesco Spina, che nel suo impegno politico e sindacale è stato sempre distante dalle vicende gestionali della CDP, preoccupato dal silenzio e su indirizzo del Consiglio Comunale, si rende promotore di un incontro Istituzionale presso l’auditorium Santa Croce in cui sono presenti tutti i rappresentanti politici ed Istituzionali locali e del territorio con le Organizzazioni Sindacali ed il Commissario Straordinario della CDP. Il lungo confronto produce l’impegno alla costituzione di un tavolo Istituzionale che s’impegnava a sottoporre al Presidente della Regione Puglia ed all’intero Organo di Governo Regionale un documento unanime con cui si sottoponeva il problema CDP per gli aspetti atavici ed urgenti di carattere gestionale (aggiornamento rette e classificazione pazienti Ortofrenico, ecc) nonché la richiesta d’ inserimento della Regione nella imminente procedura di vendita della CDP al fine di trasformare la futura gestione da privata a pubblica. E’ opportuno ricordare che tale ipotesi, proposta dalle Organizzazioni Sindacali e da qualche Consigliere Regionale (Mennea), già nel passato era stata in tutte le sedi e circostanza fortemente voluta dai rappresentanti del PD come ricorderà anche il Consigliere Angarano (vedasi anche gli atti di Consiglio Comunale!). Comunque all’esito della seduta Istituzionale del 4 noi siamo stati contenti per la “univoca volontà” dichiarata nella circostanza, per le possibili prospettive che tale percorso avviato dal Sindaco Spina sembrava aver aperto con il supporto delle Organizzazioni Sindacali ed in particolar modo della condivisione della “Politica unita”.
Il 23 settembre il Sindaco Spina riconvoca il “tavolo Istituzionale” per produrre il documento da sottoporre al Governo Regionale, cosa che accade ma si prende atto di diverse assenze di rappresentanti Istituzionali e Politiche! Ciò fa sorgere in noi e nella pubblica opinione le prime perplessità!
Nonostante tutto, con determinazione, il Sindaco Spina e le organizzazioni sindacali continuano nell’iniziativa ed il 29 settembre, raccogliendo anche le firme di adesione di 15 consiglieri regionali (sono tredici, ndr), presentano un ordine del giorno in cui tra l’altro si sottopone al Presidente ed al Consiglio Regionale di “valutare l’opportunità di acquisire la proprietà delle strutture in territorio pugliese (Bisceglie e Foggia) della CDP al fine di inserirle nel sistema sanitario ed assistenziale regionale”. L’epilogo della storia si registra il 6 ottobre quando il Presidente Emiliano, con motivazioni per noi non condivisibili, “mettendo ordine nel dibattito” (così scrive Angarano!!) cancella dal documento in discussione ogni minimo impegno concreto lasciando spazio a buoni propositi e volontà (rispettosi ma da venire!!) approvando a larga maggioranza (con il voto favorevole anche dei firmatari del precedente o.d.g.) un documento stravolto nel contenuto rispetto a quello presentato.
Questo è accaduto e tutti abbiamo letto quanto dichiarato successivamente da diversi soggetti e rappresentanti Istituzionali e politici! Noi, in merito, sottoponiamo a tutti qualche riflessione frutto del “buon senso, della concretezza e della onestà anche intellettuale” che caratterizza il nostro impegno socio – politico:
– Qualcuno spieghi le motivazioni giuridiche che impediscono al Governo Regionale di partecipare ad un’acquisizione patrimoniale di strutture già convenzionate con la stessa Regione per erogare un servizio sanitario per cui ha obblighi finanziari con un privato! Siamo convinti che ciò e dettato da una precisa scelta “politica”.
– Qualcuno provi a dimostrare la non “convenienza economica” di tale eventuale acquisizione e successiva gestione diretta alla luce degli attuali oneri a carico del bilancio (a cui contribuiscono i cittadini e politici pugliesi che pagano le tasse!) tenendo conto del costo della convenzione con la CDP (oltre 60 milioni di €. annuali), a cui si possono sommare i costi per l’assistenza dei cittadini pugliesi affetti da analoghe patologie degli ortofrenici CDP curati fuori regione (quanti milioni di €. ?), nonché, a sommare, i costi di locazione per immobili utilizzati dalla ASL BT che potrebbero trasferirsi nelle strutture CDP!
– Qualcuno ci dimostri che una gestione pubblica delle strutture CDP non sia più garantista per il mantenimento dei livelli occupazionali e per la continuità di assistenza terapeutica dei concittadini ivi assistiti!
– Qualcuno ci dimostri che il rilancio futuro non possa ritenersi più concreto se è lo stesso Governo Regionale che attui ogni iniziativa direttamente in tal senso, nell’ambito delle proprie programmazioni socio sanitarie.
Noi non siamo affatto convinti che “il solco tracciato da Don Pasquale Uva” fosse nella direzione che va delineando in questa fase la “Politica” che, esercitando il suo ruolo con la vecchia e purtroppo già nota logica lottizzante non preoccupandosi dell’interesse generale delle Comunità e dei Territori, ha già contribuito con il suo “teatrino” alla perdita di oltre mille posti di lavoro solo nella sede di Bisceglie ed allo sfascio completo del grande “patrimonio” fisico e valoriale che il Padre fondatore aveva lasciato per Bisceglie e tutte le comunità coinvolte a beneficio degli “ultimi e più deboli”: i pazienti!
Molte illusioni e successive delusioni sulla vicenda CDP in questi anni abbiamo dovuto registrare e subire per opera anche della “Politica”! A chi come noi che viviamo l’impegno socio-politico con passione e spirito di servizio, oltre che essere anche uomini di fede, non resta altro da fare che rivolgere al venerato Don Pasquale Uva l’unica implorazione possibile: Don Pasquale pensaci tu!!