“La revoca delle deleghe ma non del ruolo assessorile non costituisce né una forma di crisi né di rimpasto: è semplicemente l’effetto coerente dell’allargamento della maggioranza (con il nuovo ingresso del consigliere Di Tullio) e il rafforzamento del progetto politico-amministrativo di Spina”. A sostenerlo è il vicesindaco Vittorio Fata, che commenta la decisione del sindaco Spina di ritirare gli incarichi conferiti agli assessori su specifiche materie.
“La maggioranza consta oggi di 17 consiglieri su 24: i tre quarti del consiglio comunale, che, ricompreso in un unico gruppo consiliare civico, probabilmente costituisce il più forte modello di stabilità e di unità politico-ammnistrativo negli enti locali italiani”, continua Fata, confermato vice da Spina. “Mai nella storia di Bisceglie e forse mai in Italia si è avuto un monocolore civico di tali dimensioni. Nonostante sforzi intellettuali interpretativi intensi, Bisceglie si domanda cosa abbia a che fare il ritiro delle deleghe con la ricerca di altri ruoli da parte del Sindaco. Ai geni che hanno elaborato questa teoria rispondiamo che mai probabilmente nella storia di Bisceglie ci sono stati due anni e mezzo continuativi senza modifiche assessorili o di deleghe, per cui, per chi ha un pizzico di esperienza amministrativa e un minimo ‘buon senso’, risulta semplice e coerente comprendere che rimodulare le deleghe e le competenze assessorili persegue lo scopo di motivare maggiormente gli assessori e di perfezionare la macchina amministrativa per il successivo periodo di mandato elettorale”.
“Sempre ai ‘tirapiedi’, ricordiamo che è prerogativa del sindaco eletto direttamente dal popolo modellare ed articolare le deleghe assessorili, e che, sempre per volontà del popolo biscegliese, tale prerogativa rimarrà in capo a Spina fina alla scadenza del suo mandato nel 2018”, continua Fata. “Per intenderci meglio, il plebiscitario risultato del 2013 e il monolitico blocco dei tre quarti del consiglio comunale daranno l’opportunità al sindaco Spina di andare avanti nell’attuazione di quello straordinario cambiamento della città che sta portando a Bisceglie ingenti finanziamenti per opere pubbliche, per i servizi sociali e per nuovi servizi ospedalieri (nuove sale operatorie ecc.). Ai soliti ‘soloni’ che dal 2006 prevedono con la solita lungimiranza ed intelligenza intuitiva che Spina debba andar via per lasciare spazio ai loro ‘progetti di sviluppo’ (inceneritori, aumento delle tasse, soppressione ospedale e chi più ne ha più ne metta) rispondiamo dicendo che Francesco Spina non si è mai candidato né alla Regione né al Parlamento, nonostante tutte le scommesse perse da parte dei suoi avversari, e continuerà fino al 2018 a fare il sindaco della città di Bisceglie”.
“Per intenderci, infine, non ci saranno neanche le ‘idi di marzo’ con il solito epilogo notarile. La democrazia va rispettata soprattutto quando per ben tre volte si è espressa nel voler continuare a far crescere la città di Bisceglie senza inciuci e logiche affaristiche che hanno prodotto solo un esborso inutile di circa 500mila euro ai danni dei cittadini biscegliesi.