“Secondo i più recenti dati pubblicati dall’ATO BA1 di cui Bisceglie fa parte, nel 2015 la raccolta differenziata è ferma ad una media del 26,8% con un penoso incremento di soli due punti percentuali rispetto alla media del 24,1% del 2014. E quindi ogni mese circa 1.600 tonnellate di rifiuti dalle case dei biscegliesi vanno ad inquinare il suolo dei pugliesi attraverso una delle discariche – pubbliche o private – di cui il nostro territorio è tristemente disseminato”. A sostenerlo sono i Cittadini a 5 Stelle in MoVimento di Bisceglie, fortemente critici sui dati inerenti al raccolta differenziata.

“In contemporanea al totale fallimento di ogni programma annunciato e di ogni promessa celebrata, come quella dell’amministrazione comunale che assicurava di raggiungere il 61% di raccolta differenziata grazie all’avvio del porta a porta nel quartiere Seminario e nella zona 167, i biscegliesi continuano bonariamente a pagare sia in termini economici che di salute, la totale incapacità dei politici eletti e dei tecnici nominati ad affrontare il problema della gestione dei rifiuti”, continuano i grillini locali. “Ancora non si programma una concreta strategia di raccolta differenziata domiciliare da avviare al recupero dei materiali, come evidente dalla disastrosa sperimentazione avviata oltre otto mesi fa nei quartieri Seminario e Zona 167: 3.268 utenze servite, ovvero 10.800 abitanti coinvolti, 27mila euro di soldi pubblici sprecati ogni mese solo per sostituire cassonetti con altri cassonetti”.

“Senza una mirata opera di sensibilizzazione alla cittadinanza rivolta alla riduzione del rifiuto, al riutilizzo e al recupero dei materiali attraverso il riciclo, a Bisceglie resta alta la produzione di rifiuti mensile pro capite con una media di 40 chili per abitante, ovvero ogni biscegliese – neonati compresi – produce ogni giorno 1,3 chili di monnezza”, aggiungono i Cittadini a 5 Stelle in MoVimento. “Il fallimento è evidente a tutti: file di bidoni con relativi sacchetti fuori posto, peggioramento della vivibilità dei quartieri per l’ingombrante presenza dei cassonetti, nessun incremento rilevante della raccolta differenziata e obiettivi declamati lontanissimi dall’essere raggiunti. Chiariamo ai cittadini biscegliesi che questa non è raccolta ‘porta a porta’, questa si chiama ‘presa in giro’”.

E i grillini biscegliesi poi pongono alcune domande: “Qual è il motivo per cui finora nessuno ha voluto seriamente affrontare il problema della riduzione dei rifiuti? Perché i biscegliesi si lamentano dell’eccessivo pagamento della tassa per lo smaltimento dei rifiuti urbani ma non puntano a ridurre la quantità di rifiuti prodotti? Perché l’Amministrazione Comunale biscegliese è sempre più in colpevole ritardo nell’avvio di una raccolta domiciliare su tutto il territorio comunale? Basterebbe distribuire sacchi e secchielli colorati, installando i carrellati solo per i grandi condomini e abolendo totalmente i cassonetti stradali oltre che formare gli operatori ecologici per facilitare e assistere i cittadini nella corretta separazione dei rifiuti, così come realizzato dal Comune di Barletta che in quattro mesi ha incrementato qualità e quantità della raccolta differenziata passando dal 28% di agosto al 74% di dicembre 2014”.

“Anche l’esempio di Barletta è migliorabile: stabilendo una premialità per i cittadini virtuosi. Attribuendo un chip o badge sui sacchetti assegnati ad ogni utenza sarebbe possibile creare un circolo virtuoso in cui chi produce meno rifiuti, paga meno il contributo per lo smaltimento”, concludono i Cittadini a 5 Stelle in MoVimento a Bisceglie. “Le soluzioni sono prontamente realizzabili, gli esempi da seguire sono vicini alla nostra realtà cittadina, ma senza la volontà politica di cambiare, i soli riciclati restano i politici pluricandidati e puntualmente rieletti, sopravvissuti ad ogni campagna elettorale anche grazie all’irrisolto problema di cui gli stessi sono diretti responsabili: Bisceglie è sporca!”.