La vicenda del dimezzamento dei posti letto nel reparto malattie infettive dell’ospedale di Bisceglie continua ad animare il dibattito politico. Dopo le repliche di Mennea e Spina alle considerazioni di Angelo Consiglio, segretario cittadino del “Torrione”, è giunta pochi minuti fa in redazione la controreplica del movimento civico biscegliese.

Il comunicato parte rIl torrioneingraziando il consigliere Mennea per i toni utilizzati nella replica ed accusando, invece, Spina di essere stato poco elegante nel suo intervento: “gli stessi toni e la stessa educazione non appartengono al sindaco uscente Francesco Spina, che come tutti ormai sanno é molto nervoso. Il sindaco uscente vede complotti dappertutto, evoca fantasmi del passato su cui ha costruito le sue fortune elettorali, e si passa il sabato pomeriggio a controllare quel che noi scriviamo su Facebook. Evidentemente il sindaco uscente non ha di meglio da fare nonostante le strade siano piene di buche, c’è sporcizia ovunque, il verde pubblico è abbandonato a se stesso, branchi di cani randagi vagano liberamente, tante imprese locali sono sul lastrico, i negozi chiudono sia in centro che in periferia, nella Zona Artigianale i capannoni sono ormai deserti, non c’è nessuna prospettiva per i giovani e furti e rapine sono purtroppo all’ordine del giorno”. La controreplica prosegue chiarendo che: “Quando abbiamo espresso le nostre preoccupazioni sull’ospedale non ci siamo minimamente riferiti al sindaco uscente Spina. Lui però si sente sempre tirato in ballo e sente sempre il bisogno di replicare con l’eleganza verbale che gli è propria, e smania per stare sempre al centro dell’attenzione, anche quando non è chiamato in causa”.

Il comunicato poi entra nel vivo della vicenda del dimezzamento dei posti letto nel reparto malattie infettive diRuggiero Mennea_SLIDER Bisceglie: “Come Mennea ben sa, il taglio del fondo sanitario nazionale costringe la Regione Puglia a dover chiudere alcuni ospedali. E se oggi l’ospedale di Bisceglie non è tra quelli che chiudono, il ridimensionamento del reparto di Malattie Infettive rischia di creare le premesse perché, in un prossimo futuro, si arrivi alla chiusura. Ricordiamo a Mennea quanto già accaduto a Trani, dove il trasferimento del reparto di ematologia, un’eccellenza per quella struttura, fu il primo passo per lo smantellamento dell’ospedale, avvenuto poi puntualmente nonostante le rassicurazioni di assessori e consiglieri regionali dello stesso partito di Mennea. Gli investimenti sulle sale operatorie sono un’ottima cosa, ma Mennea ben sa che non bastano a garantire il futuro di una struttura: basta ricordare quel che è accaduto a Conversano, dove sono state rifatte le sale operatorie e subito dopo è stato chiuso l’ospedale. Togliere ad un ospedale la sua specificità regionale è il primo passo per ridurre gli indici di utilizzazione e creare le premesse per la chiusura della struttura. Per questo, ringraziando Mennea per il garbo e l’attenzione, gli chiediamo di battersi, insieme agli altri consiglieri regionali, per impedire il ridimensionamento del reparto di malattie infettive ottenere l’apertura del reparto UTIC, le cui macchine nuove di zecca sono rimaste inutilizzate per dieci anni”. Il Torrione chiede però anche altro al consigliere Regionale PD: “Chiediamo anche a Mennea di dirci a quanto ammonta lo stanziamento di fondi ex art.20 L.662/92 che la regione ha già stanziato per la costruzione del nuovo ospedale comprensoriale che, a detta del Sindaco uscente Francesco Spina, doveva sorgere a breve nella zona al confine con Molfetta. Siccome gli ospedali si costruiscono con i soldi e non con le chiacchiere dei sindaci, vorremmo sapere qual è lo stanziamento già riservato dalla Regione a questa nuova costruzione ospedaliera e quando dovrebbero partire i lavori”.

Infine il comunicato del Torrione chiosa con un altro affondo al sindaco biscegliese Francesco Spina: “Suggeriamo a Mennea di non cercare di spiegare tutte queste cose al Sindaco uscente Francesco Spina. Lui è impegnato da alcune settimane ad inseguire i suoi consiglieri ed i suoi assessori che hanno capito che questa esperienza amministrativa sta volgendo al termine nel modo peggiore, e per questo stanno riacquistando autonomia e libertà di pensiero. Mennea provi a calmare Spina dal suo nervosismo e dai complotti che vede dietro ogni angolo di strada e cerchi di rasserenarlo: non ci saranno altre mozioni di sfiducia davanti ad un notaio. Questo tipo di regali, Spina, non li riceverà più”.