“I presupposti per un rinnovamento dello storico impianto sportivo biscegliese ci sono, sarebbe un regalo a tutta la città. Uno dei doveri che ci siamo predisposti è quello di tentare di creare uomini, prima che calciatori”

 

Quella di domleonardo-pedone-300x360enica prossima contro il Gargano potrebbe passare alla storia come una della gare da ricordare nel tempo per la città di Bisceglie. Per gli annali si conclude la prima positiva stagione dell’Unione Calcio in Promozione, ma dalle parole del Direttore Generale Leonardo Pedone la vera novità potrebbe riguardare lo storico campo “Di Liddo”. Quello che nove ragazzi su dieci, di qualsiasi generazione, hanno chiamato “campo vecchio” di vecchio potrebbe non avere molto dalla prossima stagione: “spero che la partita di domenica – afferma Pedone – contro il Gargano passi alla storia come l’ultima apparizione del “Di Liddo” in terra battuta. I presupposti per un rinnovamento dello storico impianto sportivo biscegliese ci sono, sarebbe un regalo a tutta la città. Venite a seguirci numerosi per assistere ad una data importante per lo sport biscegliese”. Una dichiarazione importante da parte di un dirigente che di credibilità ne ha guadagnata nel tempo. Adesso basta seguire gli avvenimenti delle prossime settimane e capire se la rifacitura con erba sintetica, sarà la nuova veste del “Di Liddo” per la stagione 2014/15.

Ma il DG azzurro ha ovviamente spaziato sul mondo Unione Calcio: “Abbiamo disputato un buon campionato con la prima squadra – continua –   la Promozione per noi rappresenta un traguardo. Il bilancio è positivo, tenendo conto delle linee guida prefissate ad inizio anno. La prima squadra continuerà ad essere un punto di riferimento per i giovani e per il settore giovanile. I risultati – afferma Pedone – parlano da sé; i Giovanissimi hanno conquistato per il secondo anno consecutivo il proprio girone, gli Allievi hanno chiuso al secondo posto ma dopo un bellissimo campionato, deciso soltanto all’ultimo turno. Dulcis in fundo, i successi del “Roma International Cup”, al quale abbiamo partecipato con tre squadre, portando a casa ben due coppe.  Uno dei doveri che ci siamo predisposti è quello di tentare di creare uomini, prima che calciatori. Continueremo a puntare sui giovani – chiosa –  soprattutto provenienti dal nostro vivaio, ma ricercheremo anche nel territorio della Bat. Naturalmente non mancheranno giocatori più esperti che possano guidare l’intero spogliatoio”. Il progetto continua in casa Unione Calcio, magari con il supporto di un “Di Liddo” nuovo di zecca.