Oltre 10mila chili di olive da tavola verniciate (così si dice in gergo) e pericolose per la salute sono state sequestrate in Puglia dagli agenti del Corpo Forestale dello Stato, diretti dal Generale Giuseppe Silletti, del Comando Regionale per la Puglia e del Coordinamento Territoriale per l’Ambiente di Altamura – Parco Nazionale dell’Alta Murgia. Diciotto imprenditori sono stati denunciati e tra di loro c’è anche il proprietario di un’azienda di Bisceglie. Dovranno rispondere di commercio di sostanze alimentari nocive e produzione di alimenti con aggiunta di additivi chimici non autorizzati dalla legge.

Per nascondere i difetti delle olive gli imprenditori utilizzavano sia la clorofilla ramata, sostanza alimentare classificata dall’Unione europea come colorante E141, procedimento vietato dalla legislazione nazionale e da quella europea, sia il solfato di rame, particolarmente nocivo alla salute umana.

“Il metodo di lavorazione principale per le olive dolci da tavola, il Castelvetrano, prevede l’utilizzo di soda caustica che permette la ‘deamarizzazione’ del frutto”, ha spiegato il coordinatore dell’attività di indagine, Giuliano Palomba del Corpo Forestale dello Stato. “Ma durante la lavorazione il loro color verde tende a sfumare verso il giallo e questo fa emergere le macchie e i difetti delle stesse olive. L’utilizzo della clorofilla ramata E141 e del solfato di rame, con la conseguente colorazione verde brillante delle olive, ha il fine di mascherare tali difetti di qualità”.

In molte aziende è stata accertata la presenza e l’utilizzo del colorante clorofilla ramata nei locali di produzione, in altri casi è risultato fondamentale il campionamento delle olive effettuato dai forestali. A mettere in pratica l’escamotage dannosa per la salute, oltre all’azienda di Bisceglie, anche altre realtà di  San Ferdinando di Puglia, Polignano a Mare, Bitetto, Bitritto, Margherita di Savoia, Bari, Sannicandro di Bari, Modugno, Noicattaro, Andria, San Giovanni Rotondo, Cassano delle Murge e Lucera.

L’attività si inserisce in un programma nazionale di controllo delle olive da tavola, effettuato dagli uomini Corpo Forestale dello Stato, dal mese ottobre 2015 sino a gennaio 2016, che per il territorio pugliese ha comportato il controllo di oltre 50 aziende, la denuncia all’Autorità Giudiziaria di 23 imprenditori, il sequestro di oltre 5500 quintali di olive sequestrate e le sanzioni amministrative per oltre 10mila euro.