“Per me Spina è compatibile con il Partito Democratico”. Lo ha dichiarato stamane il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, tornando sulla scalata al Pd di Francesco Spina, sindaco di Bisceglie e presidente della Provincia, che ha destato tanto clamore anche a livello nazionale. Il primo cittadino e molti suoi sostenitori, come noto, fecero richiesta online di tesseramento al Pd. Le operazioni di tesseramento furono così commissariate con l’arrivo a Bisceglie di Domenico De Santis, consigliere politico di Emiliano. E il tesseramento si concluse con 385 nuovi iscritti, il congelamento delle 22 richieste di sindaco, assessori e consiglieri di maggioranza. Delle 398 richieste online, 221 ritirarono la tessera, negata invece a 42 aspiranti democratici perché candidati in liste contrapposte a quelle del Pd nelle ultime elezioni.
“In tutta sincerità credo che stiamo un po’ ingigantendo una storia abbastanza banale. Nel senso che da diversi anni questa amministrazione non è più di centrodestra, era guidata da un sindaco sostenuto da liste civiche” ha dichiarato oggi Emiliano. “Questa amministrazione, che devo dire è una buona amministrazione, e Francesco Spina, un sindaco in gamba che addirittura è diventato presidente della provincia Bat, hanno fatto richiesta di entrare nel Pd. Non mi pare che sia un dramma, però va verificata la compatibilità di questa richiesta con lo statuto del Pd”, ha precisato il segretario regionale uscente del Partito Democratico.
Quanto alla natura e alla provenienza delle richieste, “credo siano molto meno di 400 ma la vera ragione di questa polemica è che evidentemente qualcuno si senta minacciato all’interno del Pd da questa iscrizione”, ha sottolineato Michele Emiliano. “Però non possiamo tutelare chi si sente minacciato da nuovi tesseramenti. Dobbiamo guardare tessera per tessera e verificare se è compatibile. Se c’è qualcuno iscritto al Partito Nazionale Fascista o An, non entrerà mai nel Pd. Dopo di che se ci sono situazioni incompatibili politicamente con il Pd non entreranno mai nel Pd”.
“Il dramma, ripeto”, continua il governatore pugliese, “è nato perché c’é qualcuno che pensava che il Partito Democratico di Bisceglie fosse una specie di piccolo zoo da coltivare in esclusiva. Non credo che il criterio per definire i nuovi iscritti al Pd debba essere il pedigree ma deve essere l’effettiva storia politica. Se questi hanno una storia politica che è incompatibile con la nostra, non entreranno mai. Hanno fatto solo una richiesta. Non sono ancora tesserati. Il sindaco di Bisceglie vota per il centrosinistra da due anni”.
“Noi dobbiamo aprire e consentire a chiunque di poter entrare nel Pd, se no altrimenti qualche capetto locale se lo sequestra e pensa di fare le sue primariette tutte le volte per farsi eleggere deputato. Se viceversa il partito è aperto, ma è aperto a persone compatibili con i nostri valori, non credo ci sia nulla di male”, conclude Emiliano, che alla domanda se il sindaco di Bisceglie fosse compatibile con il Pd ha risposto chiaramente: “Sì, per me è compatibile“.