“Una clamorosa operazione di trasformismo, citando le parole di Paolo Mieli, che più del politico ha la connotazione di un’operazione finanziaria, un’offerta pubblica di acquisto sulla locale sezione del Pd”. È intervenuto così Pasquale Pozzolungo, alla presentazione di Sinistra Italiana a Bisceglie, il 12 febbraio scorso, che ha visto a Bisceglie la presenza del parlamentare Nicola Fratoianni e di Mimmo Santorsola, assessore regionale all’ambiente.

A tenere banco durante la serata, oltre che la mission e i valori del nuovo soggetto politico, è stata la richiesta di iscrizione del sindaco e dei suoi sostenitori al Partito Democratico. “Il Pd più che rottamatore sembra stia diventando un partito di riciclati”, continua Pozzolungo, che della serata è stato il moderatore. “Siamo di fronte al passaggio al partito della nazione tanto invocato da novelli amministratori piddini della nostra città. Il gruppo che si è riconosciuto negli ideali e nella lista di Sel alle ultime comunali è andato in coalizione con il Pd e contro Spina. Oggi ci ritroviamo con la coalizione a noi avversa traslocata nel Pd. Prendiamo atto di questa trasformazione o mutazione genetica che è avvenuta. Il nostro compito”, ha puntualizzato Pasquale Pozzolungo tornando a Sinistra Italiana, “è coinvolgere persone che hanno ideali e dignità e che non si vendono al potente di turno per costruire insieme un nuovo modello di città a misura di donne e uomini. Noi siamo altro”.

“In merito alle vicende ultime”, ha affermato Danny Sivo, “non esiste un Pd buono e un Pd cattivo, ma esiste il Pd, in cui quanto accade a Bisceglie è normale ed è conseguenza delle politiche del Governo Renzi. Ha ragione, infatti, l’ex missino iscritto al Pd”, ha commentato Sivo, riferendosi alle affermazioni del consigliere comunale Enzo Di Pierro a La7. “Ha detto che Renzi ha abolito l’articolo 18, ha approvato il Job’s Act, ha fatto il partito della nazione e promuove politiche di destra, di conseguenza è normale iscriversi al Pd. Direi che ha ragione. Non è fuori posto lui ma quelli che si dicono di sinistra”, ha commentato Sivo, il quale ha inoltre sottolineato che oggi “esiste un vuoto culturale, che in passato la sinistra era capace di colmare. E deve tornare a farlo”.

Giovanni Papagni ha approfondito temi locali, dal “Pug fermo e bloccato”, alla “Ztl mai partita, alla pedonalizzazione del centro storico (per non scontentare fasce di votanti che non la vogliono), ai debiti fuori bilancio”. “È perfettamente inutile indignarsi per l’ignobile foto scattata da La7 alla nostra città se poi non ci si ribella a questo fango nel quale la nostra attuale amministrazione ci ha buttato”, ha aggiunto Papagni. “Noi siamo altro, come recita lo slogan dell’incontro di questa sera, non perché vogliamo dire di esser migliori, ma perché stiamo da un’altra parte”.

Dopo l’auspicio di Mimmo Santorsola, di “continuare a lavorare all’interno di una sinistra unita”, le conclusioni del deputato Nicola Fratoianni: “Sinistra Italiana non sarà una ennesima coalizione, dove le individualità politiche vengono prima del bene comune, ma un partito di sinistra di quelli di antica tradizione, che badano a ridistribuire la ricchezza, a proteggere le fasce deboli, a incentivare i conflitti tra ideologie differenti, perché laddove ci si appiattisce tutti sulle stesse posizioni, laddove non esistono più destra e sinistra e tutto diventa indistinto e indifferente, si creano le condizioni per aumentare i diritti di pochi forti a scapito di tanti deboli”.