Si è discusso di calcio, economia, etica, e di valori più o meno tangibili all’interno del convegno intitolato “Etica, competitività e valore nella gestione delle società di calcio”, svoltosi nel pomeriggio di giovedì 18 febbraio nell’auditorium “Don Pierino Arcieri” del consultorio familiare Epass.

L’appuntamento era organizzato dai Lions di Bisceglie in collaborazione con l’Università degli Studi di Foggia e il patrocinio di Regione Puglia e Comune di Bisceglie.

Ringraziamenti sono stati portati all’associazione Laboratorio Sinergie, guidata da Vittoria Sasso, che ha aiutato la sezione locale dei Lions a riunire per l’occasione numerose associazioni cittadine, non solo legate al mondo del calcio.

I lavori, moderati dal presidente della sezione di Bisceglie dei Lions, Sante Attolini, hanno avuto inizio alle 18.15 circa, con oltre un’ora di ritardo rispetto all’orario indicato dal programma, a causa del maltempo che ha impedito alla maggior parte dei relatori di giungere in orario nell’auditorium del consultorio presieduto da Luigi De Pinto.

Ospite di spicco, senza nulla togliere agli altri relatori, è stato il presidente del Bari, nonché ex arbitro internazionale, Gianluca Paparesta, intervenuto nel corso dei saluti iniziali assieme ai professori Francesco Contò e Michele Milone, rispettivamente direttore del Dipartimento di Economia e ordinario di Economia Aziendale all’Università di Foggia, e a Raffaele Piemontese, assessore allo sport della Regione Puglia. Tra gli altri relatori anche Marcello Dionisi, presidente dell’Ordine dei Commercialisti della città metropolitana di Bari e l’avvocato Gianvito Giannelli, ordinario di Diritto Economico all’Università di Bari. Presente anche Giovanni Ostuni, governatore del Distretto Puglia 108AB dei Lions.

Tra il pubblico presenti il giornalista sportivo Michele Salomone e il professor Gianni Antonucci, entrambi autori di libri legati al calcio e al Bari in particolare, libri tra l’altro esposti all’entrata dell’auditorium.

“Per me etica non significa solo corretta gestione del bilancio – ha dichiarato Paparesta nel suo intervento – ma anche tutto quell’insieme di valori che ruotano attorno ad una società, come i ragazzi che giocano o iniziano a giocare, o i tifosi che sono ogni giorno vicini alla squadra. Etica è anche corretta informazione: ritengo doveroso aprire una parentesi per sottolineare che gli sportivi, come tutti, meritano la tutela della propria persona e della propria privacy: in questo senso mi ha fatto male leggere speculazioni sullo stato di salute del nostro allenatore, colto ieri da un lieve malore, episodio purtroppo inutilmente ingigantito da alcuni mezzi d’informazione”.

“Gestione etica di una squadra di calcio – ha proseguito l’ex arbitro – significa anche capacità di costruire il futuro sportivo, come stiamo cercando di fare con le scuole calcio legate al Bari in tutta la Puglia, e cercando inoltre di entrare nelle scuole e trasmettere valori come il rispetto dell’avversario, il fair play, la lotta al doping.

“In un anno – ha dichiarato in conclusione – ho capito che la ricostruzione di una società importante come l’Fc Bari 1908 passa non solo dalla gestione del bilancio, ma anche dalla gestione degli uomini. Gli errori possono essere sia economici sia sportivi, e non posso dire di non averne fatti: l’importante è non lasciarsi trascinare dalla smania di fare tutto e subito. Solo con una gestione globale oculata si può arrivare al successo cui aspiriamo”.

Il presidente del Bari, accompagnato dal padre Romeo, anch’egli ex arbitro, ha poi dovuto allontanarsi per motivi di lavoro, lasciando spazio agli altri relatori di serata, che si sono concentrati su questioni maggiormente tecniche.

Dall’Università di Foggia hanno relazionato i professori Gian Matteo Ciampaglia e Biagio Merola, del Dipartimento di Economia: “Avrete sicuramente sentito più di una volta i presidenti delle società di calcio lamentarsi di perdere soldi, rimettendoci di tasca loro, sostenendo che possedere una squadra di calcio sia un investimento a perdere – ha affermato Ciampaglia – ma la realtà è ben diversa: le società di calcio sono uniche nel panorama economico, per il semplice motivo dettato dal valore intrinseco delle stesse, che deriva dall’estremo seguito nei loro confronti”.

“Un’unicità che si riscontra anche a livello di gerarchia societaria – ha aggiunto Merola – Basti vedere il caso del Milan: si tratta della prima, e finora unica, squadra con due amministratori delegati, Adriano Galliani per il settore tecnico-sportivo e Barbara Berlusconi per quello commerciale: anche se si tratta di un’accoppiata mostratasi poco compatibile, forse per il diverso background o semplicemente per differenze personali, è un’esempio di modernità dirigenziale che probabilmente sarà copiato da altre società in futuro”.

Tra i relatori si è espresso anche il vice presidente del Settore Tecnico della Federcalcio, Enrico Demarchi: “L’etica, in sé, non è definita: quella che vogliamo promuovere è l’etica sana, e l’aggettivo non è ridondante, ma addirittura necessario. L’etica sportiva è la somma tra passione e ragione, che permette di distinguere il lato economico da quello sportivo, che porta a successi che durano nel tempo, e non a semplici fuochi di paglia”.

Un tardo pomeriggio di sport “parlato” sintetizzabile con le parole che Artemio Franchi, storico dirigente sportivo italiano, pronunciò nel lontano 1958, quando fu nominato presidente della Lega interregionale di quarta serie (prima di diventare presidente della Figc a cavallo tra gli anni ’60 e ’70), parole ricordate proprio da Sante Attolini ad inizio serata: “Non permetterò che facciate pazzie al calciomercato. Da voi esigo chiarezza nei bilanci e, soprattutto, la massima onestà.

Di seguito una breve galleria fotografica dell’evento