Emergono i particolari di quello che è avvenuto la sera di lunedì 15 febbraio negli uffici amministrativi della Casa Divina Provvidenza. Il commissario straordinario Bartolo Cozzoli, un dirigente amministrativo e alcuni dipendenti sono stati oggetto di un’aggressione violenta con schiaffi e pugni da parte di un gruppo tra le venti e le trenta persone. Il raid, che pare aver previsto anche il sequestro dei telefoni cellulari degli uomini negli uffici ammnistrativi, è arrivato a quattro giorni di distanza dallo scioglimento dei contratti di fornitura pasti e pulizia tra Cdp e Ambrosia Technologies, formalizzato dal Commissario straordinario Bartolo Cozzoli con atto datato 11 febbraio 2016.

Al vaglio degli inquirenti, tra uno strettissimo riserbo, vi è l’ipotesi che, con violenza e minacce, Cozzoli sia stato costretto a firmare l’atto in cui sostanzialmente ha fatto un passo slider cozzoli-3indietro rispetto allo scioglimento dei contratti con l’Ambrosia Technologies, che nelle quattro sedi dell’ente ecclesiastico fondato da Don Pasquale Uva (Bisceglie, Foggia, Potenza e Guidonia) si occupa della fornitura dei pasti e che a Bisceglie e Potenza cura la pulizia-sanificazione giornaliera e periodica degli ambienti, con un impiego totale di circa 200 dipendenti.

“Con la presente, alla luce dello stato di agitazione dei dipendenti dell’Ambrosia Technologies, si intende revocare quanto disposto”, si legge nell’atto datato 16 febbraio, al vaglio della Procura della Repubblica di Trani, che sta portando avanti delicate e serrate indagini su quanto avvenuto. Tanto che il Procuratore Capo, Carlo Maria Capristo, non ha usato mezzi termini sulla vicenda e, ad alcuni organi di stampa, ha parlato di “assalto di un commando organizzato”, di “fatto gravissimo degno di uno stato dell’America Latina” e di “vero e proprio attentato alle istituzioni”, lasciando intendere sviluppi. L’irruzione, secondo quanto ipotizzato, sarebbe terminata solo quando il commissario della Casa Divina Provvidenza avrebbe accettato di fare marcia indietro sulla revoca dei contratti con l’Ambrosia Technologies.