Le consultazioni referendarie del prossimo 17 aprile, nella sola città di Bisceglie, costeranno allo Stato circa 147.000 euro. E’ bene specificare che tale cifra indicata nella delibera di giunta 23 del 1 marzo 2016 è una cifra di spesa solo presunta e stimata solo in base ai costi sostenuti per le elezioni regionali 2015.
Secondo quanto sancito dalla giunta comunale di Bisceglie le spese per sostenere le consultazioni referendarie sono cosi ripartite: 30.000 euro sono stanziati per i compensi ai componenti dei seggi elettorali, trasporto diversamente abili, fornitura stampati ed acquisto beni economali, linee telefoniche, buoni pasto ai dipendenti. 67.000 euro invece sono destinati ai dipendenti comunali per prestazioni di lavoro straordinario, infine 50.000 euro saranno spesi per l’installazione di palchi elettorali, tabelloni elettori e per l’allestimento dei seggi. La cifra stanziata per quest’ultima voce sarà soggetta a ribasso dato che i servizi saranno aggiudicati mediante gara d’appalto. Le economie rivenienti dalle aggiudicazioni delle gare d’appalto potranno incrementare, in caso di necessità, il budget di 30.000 euro stanziato per l’approvvigionamento di beni e servizi.
L’amministrazione comunale ha quindi deliberato l’istituzione di un’unità di progetto intersettoriale per coordinare e gestire lo svolgimento delle consultazioni elettorali referendarie del prossimo 17 aprile. Il dirigente della Ripartizione Servizi alla Città sarà il responsabile di ogni attività relativa all’organizzazione delle consultazioni elettorali, eccezion fatta per quelle connesse all’installazione tabelloni elettorali ed all’allestimento dei seggi, affidata al dirigente della ripartizione tecnica e alla vigilanza ed ordine pubblico, affidata comandante della Polizia Municipale.
In conclusione ribadiamo, ancora una volta, che le spese elettorali non saranno sostenute dal Comune di Bisceglie ma dallo Stato Italiano.