L’arcivescovo della diocesi di Altamura-Gravina di Puglia-Acquaviva Delle Fonti, il biscegliese Monsignor Giovanni Ricchiuti, ha realizzato al primo piano del palazzo vescovile di Gravina di Puglia un centro d’accoglienza notturno dedicato a tutti i bisognosi che non hanno un tetto sotto cui dormire durante la notte. Il religioso biscegliese ha letteralmente aperto le porte della propria casa a chi si è senza dimora. Il centro d’accoglienza si chiama “Philoxenia”, dal greco ospitalità, è stato inaugurato lo scorso 13 marzo e può ospitare ben quindici persone durante le ore notturne. Il progetto è stato finanziato con i soldi dell’8xmille della chiesa Cattolica: “Il centro Philoxenia è il segno tangibile di quella ridistribuzione economica dei fondi dell’8xmille – spiegano dalla diocesi di Altamura-Gravina di Puglia-Acquaviva Delle Fonti – ad ogni cittadino non costa nulla, solo una semplice firma, ma porta con sé un grande significato, dai costi di adeguamento della struttura al sostegno giornaliero di queste, come delle altre opere di carità presenti sul territorio”. Non solo però un aiuto e un sostegno materiale alle persone in difficoltà, la curia fa sapere di aver approntato anche dei gruppi d’ascolto assieme alla Caritas Diocesana e alle missionarie del Samaritano, lo scopo è quello di supportare anche spiritualmente e moralmente le persone in difficoltà che busseranno al centro “Philoxenia”.
Come spiegato nel comunicato ufficiale della curia tutta l’iniziativa nasce: “in questo anno nel quale stiamo vivendo il Giubileo Straordinario della Misericordia, e per l’occasione lo stesso Papa Francesco, ci ha ricordato la necessità di riscoprire le opere di misericordia spirituale e corporale, per risvegliare la nostra coscienza spesso assopita davanti al dramma della povertà e per entrare sempre di più nel cuore del Vangelo, dove i poveri sono i privilegiati della misericordia divina”.
L’iniziativa dell’arcivescovo biscegliese è senz’altro un esempio concreto e tangibile di quanto si possa fare per aiutare i bisognosi. Sarebbe senza alcun dubbio auspicabile che anche altre diocesi e arcidiocesi, compresa quella di Barletta-Trani-Bisceglie, seguissero l’esempio di Monsignor Ricchiuti ed aprissero le porte degli edifici di loro proprietà a chi ha bisogno di un tetto.