“In Europa nessuno tutela il nostro olio, neppure gli eurodeputati italiani”. Interviene così il Partito comunista d’Italia, sezione di Bisceglie, sull’approvazione del parlamento europeo dell’importazione di altre 35mila tonnellate di olio tunisino, senza dazi, per gli anni 2016 e 2017, oltre al contingente che già entra in Europa di 56mila tonnellate all’anno. “La recente misura di Strasburgo, già ventilata alla vigilia del precedente raccolto olivicolo, rischia di avere pesanti ripercussioni sui produttori italiani favorendo l’incremento di frodi e contraffazioni olivicole, danneggiando così un settore che dovrebbe fare della qualità il suo principale biglietto da visita nel mondo”, scrivono i comunisti in un manifesto che sarà affisso in città. “Tale scelta rappresenta, di fatto, un attacco frontale al nostro settore agro-alimentare, vero pilastro economico dell’intero Paese, di tutto il Mezzogiorno e della Puglia in particolar modo e disvela l’immobilismo degli attuali europarlamentari italiani di ogni estrazione politica, oltre che l’ormai nota subalternità del governo italiano ai poteri forti europei”, puntualizzano i membri del PCdI di Bisceglie, partito di Francesco Napoletano, presidente del consiglio comunale.
“L’Unione Europea nata con l’obiettivo di tutelare, esaltare e favorire le esportazioni nel mondo delle eccellenze provenienti dai diversi settori di ciascun paese membro, ancora una volta, invece, attraverso tali disposizioni e con la complicità di una classe dirigente subordinata all’alta finanza, dimostra di perseguire altre finalità lontane dai bisogni dei popoli europei”, si legge ancora nel testo del manifesto. “Il Partito Comunista d’Italia, pur mantenendo l’originario stampo europeista delineato da Berlinguer, si schiera al fianco degli olivicoltori e dell’intero settore agricolo italiano nella protesta contro le scellerate disposizioni provenienti dai vertici europei guidati da Francia e Germania, che puntano solo ad affossare la nostra economia per preservare la loro la leadership”, termina il manifesto del PCdI.