Il “Comitato cittadini per il baratto amministrativo”, creato con l’impegno degli attivisti del MeetUp Bisceglie 5 Stelle, ha depositato all’ufficio protocollo del Comune una richiesta con la quale invita l’amministrazione ad attivare il cosiddetto baratto amministrativo a Bisceglie.
Il baratto amministrativo, regolamentato dall’articolo 24 della legge 164/2014 e già adottato da alcuni comuni in Italia, in estrema sintesi, prevede che i cittadini possano ottenere esenzioni o riduzioni delle tasse comunali in cambio di prestazioni lavorative a favore della città, come ad esempio la pulizia, la manutenzione e l’abbellimento di aree verdi, piazze o strade, oppure il recupero e riutilizzo, con finalità di interesse generale, di aree e beni immobili inutilizzati e, più in generale, la valorizzazione di una limitata zona del territorio urbano o extraurbano.
Sarebbe perciò una possibilità, sostengono i promotori dell’iniziativa, dedicata soprattutto ai cittadini in difficoltà economica, per consentire loro di ammortizzare le spese familiari “barattando”, per l’appunto, il lavoro che compirebbero per conto del Comune con le agevolazioni stesse. Con queste premesse gli attivisti hanno allegato alla richiesta una bozza di regolamento, in base al quale a beneficiarne sarebbero i cosiddetti “morosi non colpevoli”. In tale categoria rientrano i lavoratori licenziati o con consistente riduzione dell’orario di lavoro, i cassaintegrati, i lavoratori con contratto a termine non rinnovato, gli imprenditori che per cause di forza maggiore abbiano cessato l’attività, i malati gravi e le persone con reddito familiare ridotto a causa della morte di un congiunto.
Essi potranno – spiegano attivisti del MeetUp Bisceglie 5 Stelle – qualora la possibilità del baratto amministrativo fosse introdotta dall’amministrazione comunale, fare richiesta presso l’Ente stesso ed entrare in una graduatoria stabilita annualmente dal Comune. Per avvantaggiare le classi sociali più deboli, la bozza di regolamento prevede un tetto massimo dell’Isee (Indicatore Situazione Economica Equivalente) di ciascun richiedente pari a 8mila euro annui. Secondo la bozza di regolamento proposta dal MeetUp grillino, l’attività lavorativa prevista potrebbe essere svolta soltanto dal richiedente e non “ceduta” a terzi, dovrà essere realizzata con spirito di volontariato e per il totale del monte ore richiesto, riconoscendo otto ore di partecipazione al baratto amministrativo per ogni 60 euro di contributi comunali da versare.
Resta da vedere se e come si esprimerà il comune, che aveva comunque già manifestato la propria disponibilità a valutare l’argomento sia a margine della “Giornata della trasparenza” dello scorso 28 dicembre, sia nel corso di un incontro informale tenutosi il 18 gennaio, alla presenza del sindaco Francesco Spina.