L’esponente del Partito Democratico Angelantonio Angarano e la Segreteria cittadina chiariscono la posizione del Pd di Bisceglie riguardo il referendum del prossimo 17 aprile: “andare a votare per il SI”. Il chiarimento del capogruppo democratico al consiglio comunale parte però da una premessa ritenuta necessaria dopo quanto dichiarato qualche giorno fa dal dirigente comunale Pompeo Camero: “Il Pd di Bisceglie è un partito trasparente e pluralista, dove sono espresse liberamente le varie posizioni come quella dell’onorevole Boccia e quella della segreteria e questa è la migliore dimostrazione dell’apertura e della democraticità di un partito e dell’autonomia del gruppo dirigente”. Angarano prosegue definendo pura demagogia quella fatta da Camero sulla vicenda del referendum: “Leggiamo in questi giorni varie strumentalizzazioni e posizioni demagogiche sul referendum del 17 aprile che ricalcano, in maniera decisamente più casereccia e caciarona, la polemica tutta politica tra il nostro Governatore ed il Presidente del Consiglio”, per l’esponente biscegliese del Pd lo scopo di queste polemiche è solo quello di ottenere “una pseudo rivincita sul Pd di Bisceglie dopo le frustrazioni derivanti dalle recenti vicende locali relative al duro confronto politico in atto”. Angarano continua il suo intervento entrando nel merito della posizione istituzionale ricoperta da Pompeo Camero: “Riteniamo che il ruolo imponga un opportuno distacco dalle vicende di partito ma soprattutto non consideriamo credibile l’obiezione di qualcuno che è stato assessore provinciale per “La Puglia prima di tutto” e promotore della lista “delle ciliegie” a sostegno elettorale del candidato Sindaco avverso al Pd (che, tra l’altro, è attualmente il titolare dell’indirizzo politico-amministrativo dell’ente di cui egli è dirigente). Prendiamo nettamente le distanze da questo modo di interpretare le responsabilità amministrative e i ruoli di partito e ancor di più dalle inopportune strumentalizzazioni politiche, contestando fermamente gli intenti demagogici e populisti che nulla hanno a che vedere con la tutela dell’ambiente e la vicenda delle trivelle”.
L’esponente Pd argomenta poi la posizione del Partito Democratico di Bisceglie sul referendum. Angarano in primo luogo invita tutti i cittadini ad andare a votare perché “il referendum è il principale strumento di partecipazione democratica ed esercizio di dovere civico” e poi “consiglia di votare SI per ribadire una chiara indicazione di politica energetica al Governo: quella dello sfruttamento delle energie rinnovabili in luogo delle fossili. E’ evidente che l’On. Boccia, visto il suo ruolo istituzionale, ritenga istintivamente più pratico, oltre che più funzionale ed efficace, un intervento diretto del Governo anche su questo punto così come è avvenuto per gli altri, in base ad un confronto complessivo sulla vicenda (che implica anche aspetti sociali ed occupazionali) così come sulle politiche energetiche con tutti i soggetti istituzionali coinvolti”. Angarano, quindi, torna nuovamente sulla polemica mossa negli scorsi giorni dal dirigente comunale: “Non si capisce cosa ci sia di contradditorio, confuso, incoerente e da stigmatizzare. Solo i professionisti della demagogia possono interpretare in maniera così fosca questa vicenda per influenzare l’opinione pubblica e distoglierla dai temi importanti. Ai cittadini non interessa l’iscrizione di Pompeo Camero al Pd, interesserebbe sapere che faccia bene il suo lavoro da dirigente comunale. Ai cittadini non interessa la polemica politica tra Emiliano e Renzi, interessa che non ci sia più il pericolo di trivellazioni al largo delle Tremiti. Ai cittadini interessa sapere se questa amministrazione, dopo i proclami di facciata, ha portato avanti le scelte di sviluppo sostenibile della città o se sono rimaste sulla carta. Ai cittadini non interessano le vicende interne del Pd di Bisceglie perché sanno che la sua classe dirigente, anche a volte sbagliando, ci mette sempre e comunque la faccia in maniera trasparente e coerente; la smetta il Sindaco e la sua maggioranza (sia che si tratti di consiglieri o dirigenti comunali) di tentare di “intorpidire” le nostre acque: sono e rimarranno limpide come il nostro mare”.