“Rifiuti zero: strada percorribile o utopia irrealizzabile?” è stato il fil rouge della riflessione di Rossano Ercolini, vincitore 2013 del “Golden Environmental Prize”, il cosiddetto Nobel per l’ambiente, nonché leader del Movimento Nazionale Rifiuti Zero, che nel tardo pomeriggio di ieri, 24 settembre, nel Castello Svevo, ha tenuto un interessante incontro sulla strategia concernente lo smaltimento e riutilizzo dei rifiuti, che ha già mutato la facies di oltre duecento comuni italiani. L’iniziativa è stata  promossa dal Movimento Rifiuti Zero Bisceglie e dai sostenitori della petizione popolare per la riduzione della Tari Gianni Casella, Giorgia Preziosa, Pierpaolo Pedone, Pasquale Ricchiuti e Alfonso Russo. Alla manifestazione era anche presente il vicesindaco Vittorio Fata, in rappresentanza dell’amministrazione, la quale nel prossimo consiglio comunale discuterà e voterà l’adesione della città a Rifiuti Zero.

“Parlare di Rifiuti Zero significa parlare non solo di rifiuti”, ha esordito Ercolini, “ma anche di educazione, di democrazia, di formazione, di un percorso entusiastico, che abbina la missione alla gestione”.  Nel corso del suo intervento il leader del Movimento ha posto l’accento sul volto umano della politica e sul coinvolgimento attivo dei cittadini, asserendo: “Raggiungere la Serie A è possibile, però, occorre una squadra vincente che mobiliti le energie dal basso, che formi e informi i cittadini”. “Sono i cittadini che fanno la differenza”, ha continuato Ercolini, “sono necessarie, inoltre, figure politiche che ci mettano la faccia, che diano vita a un percorso comunicativo orizzontale, che vengano a bussare alle porte e che incontrino gli sguardi della gente.”

“Se consumiamo come gli americani, avremmo bisogno di quattro pianeti”, ha proseguito Rossano Ercolini, ampliando lo sguardo al problema ambientale a livello mondiale, “nel frattempo la Cina, l’Indonesia, l’Etiopia e la Turchia seguono il nostro modello “usa e getta”. Bisogna andare avanti nella messa sotto critica di ciò che fino a ieri abbiamo chiamato progresso”. “Abbiamo assegnato questa denominazione”, ha continuato il leader del Movimento, “all’aver trasformato gli oceani in un’enorme discarica. Se continuiamo così nel 2050 si prevede che negli oceani ci sarà più plastica che biomassa marina”. Inoltre ha fatto notare come: “i dieci Paesi che maggiormente contribuiscono all’inquinamento degli oceani non sono gli Stati Uniti, non è l’Italia, né le nazioni sviluppate, ma la Cina, la Corea e le Filippine, perché sono preda delle multinazionali e non hanno le infrastrutture per la raccolta differenziata”. “Non sono più incivili”, ha affermato Ercolini, “semplicemente non hanno fronteggiato come noi al problema, quindi bisogna dare una svolta a tutto questo, passando dall’età dei rifiuti all’età delle risorse, così come ci fu il passaggio dall’età della pietra all’’età dei metalli.”

Interessante è stata la lettera scritta da Rossano Ercolini alla Lavazza riguardo al problema delle capsule da caffè, oggetto che rientra nella categoria dei rifiuti non riciclabili. A questo proposito il leader del Movimento ha asserito: “La Lavazza ci ha risposto, affermando che erano consapevoli del problema e di lì si è aperto un confronto, che ha portato alla vendita on line di capsule biodegradabili, a cui si è aggiunta anche la Coop.”

Dato interessante emerso in conclusione dalla disamina di Ercolini è che Rifiuti Zero è maggiormente diffusa al sud, in merito egli ha sostenuto: “Le differenze antropologiche tra sud e nord non sussistono, la gente del Meridione vede in Rifiuti Zero un’occasione di riscatto rispetto alla spazzatura culturale”.