Domenica 25 settembre in Piazza Vittorio Emanuele si è conclusa la Festa de “La Rinascita” organizzata dal Partito Comunista Italiano di Bisceglie. A chiudere la manifestazione è stato il leader del Pci cittadino Franco Napoletano, intervistato per questa occasione dal giornalista Roberto Straniero, capo della redazione politica di Telesveva. La conversazione ha toccato sia argomenti di respiro nazionale, come le posizioni del partito sulla riforma costituzionale, sia le tematiche locali, dalla provincia alla nostra città. Il dibattito si è aperto con la vicenda che negli ultimi giorni ha visto la nostra capitale al centro delle attenzioni di tutto il mondo, ovvero la decisione della sindaca Raggi di dire no ai giochi olimpici del 2024. “Io sarei stato favorevole a Roma 2024”, ha spiegato Napoletano, “e la scelta del Movimento 5 stelle mi è sembrata frutto della preoccupazione di non saper gestire la situazione”. “È vero che Roma ha ancora tanti problemi”, ha continuato l’ex sindaco, “ma le Olimpiadi sarebbero state una occasione per ricevere finanziamenti e costruire infrastrutture”. La conversazione si è poi subito spostata sul grande tema che in questo momento sta scuotendo la politica italiana e naturalmente anche i comitati territoriali: il referendum costituzionale. Lo Festa de La Rinascita 1scorso sabato Pina Picierno, europarlamentare e nota esponente del Partito Democratico, è stata ospite a Barletta a sostegno del comitato del SI. Franco Napoletano, però, con il suo partito, è su di una posizione completamente differente: “Questa riforma istituzionale è un tentativo di incidere sulla architrave costituzionale del nostro Paese, trasformando la nostra Repubblica parlamentare nello strapotere del Presidente del Consiglio, che potrà nominarsi il Presidente della Repubblica, i membri della Corte Costituzionale, i membri delle commissioni parlamentari e i vertici della Rai”. “Lo stesso Italicum”, ha spiegato il segretario del Pci, “è troppo simile al tanto odiato Porcellum, in quanto gran parte del Parlamento sarà comunque nominata e non eletta dal popolo”. “È gravissimo che persone che non dovrebbero neanche sedere in Parlamento, perché eletti con una legge elettorale incostituzionale, si permettano di cambiare la forma stessa del nostro governo”.

Roberto Straniero, passando agli argomenti locali, ha quindi chiesto a Napoletano la propria opinione sulla vicenda che in questi giorni sta animando il dibattito politico nella nostra provincia, ovvero la decisione “presa a tavolino” di presentare una lista unica, formata da nove sindaci candidati consiglieri provinciali, a sostegno di Nicola Giorgino come Presidente della Provincia di Barletta-Andria-Trani. “Questo è il risultato delle divisioni interne al Partito Democratico”, ha spiegato Napoletano. “Pur di scontentare la corrente avversaria si è pronti a tutto, con il risultato di eleggere un Presidente della provincia di centro destra”. “Nessuno mi ha contattato in merito alla decisione di presentare una lista di sinistra”, ha continuato il segretario. “La parcellizzazione della sinistra è un fatto grave, nonché una anomalia in un Paese che ha avuto in passato il partito comunista più forte di Europa, e credo che ci sia la necessità di creare una grande e unica compagine politica che contrasti il centro destra e il nuovo centro”. “In vista delle prossime comunali spero che si possa lavorare per formare una coalizione fra forze politiche di sinistra”, ha dichiarato Napoletano, “e se si ritiene necessario si facciano anche le primarie”. “Attenzione, non sto annunciando una mia ricandidatura, nonostante ci sia tantissima gente che continua a chiedermelo”, ha puntualizzato l’ex sindaco, “ma il mio appello è che si possa convergere sui programmi e non sulle singole persone. Avremmo potuto stravincere le scorse elezioni se solo ci fossimo presentati uniti”. Napoletano, sollecitato dalla domanda di Straniero, ha inoltre cercato di fare chiarezza sulla sua nomina a Presidente del Consiglio Comunale. “Il mio è un ruolo istituzionale che va al di là dei partiti. Nessuno si sognerebbe di accusare la Boldrini di essere a favore del governo solo per il ruolo che ricopre da Presidente della Camera. Io comunista ero e comunista sono, e non sarà certo una poltroncina a cambiarmi. Avevano isolato il partito e io ero la persona più adatta per il ruolo, dopo che le opposizioni non erano riuscite da sole a trovare un nome da presentare al sindaco Spina”. “Casella mi fece la stessa proposta in cambio di un mio appoggioFesta de La Rinascita 2 ma rifiutai categoricamente”, ha continuato Napoletano. “Inoltre posso dire di aver lasciato il segno anche da Presidente del Consiglio Comunale, chiedendo le dirette televisive per i consigli e introducendo il Question Time senza gettone di presenza”.

Prima di salutare la piazza Napoletano ha voluto esprimere la propria opinione sulla scottante questione della Casa Divina Provvidenza: “Si vende o non si vende ?”, si è chiesto l’ex sindaco. “La sola alternativa alla vendita è il fallimento, e sarebbe notte per tutti: lavoratori e pazienti”. “Inoltre, noi consiglieri comunali, così come il sindaco, siamo tenuti a dichiarare i nostri guadagni. Come mai il commissario Cozzoli non ha mai risposto alle diverse sollecitazioni, negando ai cittadini il diritto di conoscere come vengono spesi i soldi dell’ente ?”. “Io non avrei mai nominato un amministratore straordinario proveniente da un partito, ma Bartolo Cozzoli avrebbe dovuto imparare di più dalla sua esperienza come vicesindaco nella mia amministrazione”. ”La nostra città deve affrontare problemi che vanno ben al di là di quello dei parcheggi o delle zone a traffico limitato”, ha dichiarato in conclusione il segretario del Pci biscegliese. “Quando si realizzano opere come le inaugurazioni di nuove scuole, il recupero dei casali e la riapertura del Castello è impossibile non condividere le scelte della amministrazione, al di là del colore politico. Ma Bisceglie soffre principalmente sul tema dei servizi pubblici: non mi arrenderò mai ad una città sporca, dove i bidoni sono in gran parte rotti e la cura del verde non viene eseguita nella maniera adeguata; così come non potrò mai essere felice quando si decide di realizzare opere completamente sbagliate come quella del waterfront, dove anziché allargare la carreggiata verso la banchina si è scelto di trasformare la strada in un flipper”. “I musei della città sono sempre chiusi e anche sul tema dei trasporti c’è ancora molto da fare. È necessario aggiungere una nuova linea, dal momento che la città si è ingrandita, e sostituire i mezzi vecchi attualmente in dotazione”, ha concluso Napoletano. “Il ruolo delle opposizioni non è solo quello di gridare e di dire no, ma anche di avanzare proposte. Noi ne abbiamo ancora tante e speriamo di poterle mettere in atto in un prossimo futuro”.