La nuova stagione di pesca è cominciata da pochissimi giorni (il fermo biologico è terminato lunedì 26 settembre) e sono già iniziati i primi recuperi di tartarughe marine da parte dei pescherecci biscegliesi. Pochi giorni fa, infatti, l’imbarcazione “Angela Madre“, di Mimmo e Pantaleo Mastrapasqua, ha salvato un esemplare di Caretta Caretta finito accidentalmente nelle proprie reti. L’animale è stato prontamente aiutato dai pescatori che hanno provveduto a mantenerlo in buone condizioni per tutta la durata del viaggio in mare. Al rientro in porto la tartaruga è stata presa in custodia da Pasquale Salvemini, direttore del Centro di Recupero Tartarughe Marine di Molfetta, che ha provveduto alle cure necessarie anche grazie agli accertamenti effettuati sull’animale dal Dipartimento di medicina veterinaria dell’Università di Bari, coordinato dal professor Di Bello.
Una collaborazione proficua, quella tra Salvemini e la marineria biscegliese, iniziata qualche anno fa e che dà ottimi risultati. A parlare sono le cifre: sono ben duecento le tartarughe salvate dal Centro a partire dall’inizio dell’anno 2016; un numero importante se si pensa che, nel corso del 2015, il Centro di Recupero ha accertato la morte di 150 animali nell’area compresa tra Bisceglie e Giovinazzo, di competenza del Centro. L’attività svolta da Salvemini e dalla flotta biscegliese, rientrante nell’ambito del progetto europeo “Life“, permette dunque non solo il salvataggio immediato degli esemplari in difficoltà, ma fornisce anche agli istituti di ricerca utilissimi dati che potrebbero influire fare la differenza per la sopravvivenza di questi animali.