La Prefettura di Barletta-Andria-Trani ha definito, secondo le indicazioni della Direzione Centrale dei Servizi Elettorali del Ministero dell’Interno, modi e tempi secondo i quali regolamentare la propaganda elettorale e la comunicazione politica riguardanti il referendum costituzionale del prossimo 4 dicembre, in cui i cittadini saranno chiamati ad esprimere il proprio voto sulla cosiddetta riforma “Renzi-Boschi”.
Il documento è stato inviato dall’Area Raccordo con gli Enti Locali – Consultazioni elettorali dell’Ufficio Territoriale del Governo della Prefettura a tutte le istituzioni comunali e provinciali, alle forze dell’ordine, ai rappresentanti dei partiti politici e agli organi di stampa dell’area Bat.
Le pubbliche amministrazioni e gli organi di comunicazione sono le prime realtà interessate, cronologicamente, dal regolamento: già dal 28 settembre, infatti, i rappresentanti delle amministrazioni non possono svolgere attività di comunicazione (se non in forma strettamente impersonale, nell’esercizio delle funzioni di amministratore) riguardo al referendum, mentre gli organi di comunicazione dovranno rispettare la cosiddetta par condicio, dedicando spazi e tempi uguali per ciascuna delle parti interessate dalla campagna elettorale, secondo le norme indicate dalla Commissione parlamentare di vigilanza e dall’Autorità Garante per le comunicazioni.
Altra data chiave è quella del 31 ottobre, giorno entro il quale le sezioni locali di partiti e gruppi politici presenti nel Parlamento Italiano e in quello Europeo, o rappresentanti di uno dei cinque soggetti promotori (quattro a livello parlamentare e uno formato da cittadini), potranno richiedere ai Comuni gli spazi per le affissioni, che dovranno essere assegnati dalle singole giunte dal 1° al 3 novembre. Gli stessi soggetti potranno anche designare rappresentanti che potranno assistere alle operazioni di voto e di scrutinio.
Dal 4 novembre, poi, saranno vietati lancio o getto di volantini nei luoghi pubblici, propaganda elettorale luminosa (escluse le insegne delle sedi dei partiti) e propaganda luminosa mobile. Dallo stesso giorno l’uso degli altoparlanti per la propaganda elettorale sarà disciplinato dai Comuni (o dalle Province, a seconda della richiesta) allo stesso modo in cui è disciplinata l’assegnazione degli spazi di affissione.
Ultima data chiave sarà, infine, quella del 3 dicembre, giorno in cui inizierà (per concludersi alla chiusura dei seggi) il classico “silenzio elettorale”, in cui sarà vietata ogni forma di propaganda, diretta e indiretta, in tutte le città italiane.
Per concludere, la circolare della Prefettura fa anche riferimento alla Giornata dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate, che cade come ogni anno proprio il 4 novembre, a un mese dal referendum e in piena campagna elettorale. Anche in questo caso il regolamento impone a tutti i soggetti coinvolti nelle varie manifestazioni di attenersi ai temi riguardanti la commemorazione, col divieto assoluto di sfruttarla a fini elettorali. Di conseguenza, anche gli eventuali manifesti informativi dovranno essere affissi lontano dalle plance destinate alla propaganda referendaria.