Un progetto basato sull’integrazione, sullo scambio culturale e sull’apertura mentale verso l’altro, che arriva fuori dai confini nazionali facendoci conoscere nuove culture con le quali confrontarci e crescere. Queste le linee guida della conferenza di presentazione dello SVE (Servizio Volontariato Europeo), tenutasi ieri sera martedì 13 dicembre, al Castello di Bisceglie e che vede la scuola media “Battisti-Ferrarisprima in Italia nell’attuare questo progetto.ampia-battisti-ferraris

All’evento hanno preso parte la Prof. ssa Maria Sciancalepore, dirigente scolastico della scuola media “Battisti-Ferraris” ente di accoglienza e partner del progetto, il Prof. Donato Ferrara, dirigente scolastico dell’Istituto Tecnico Ecomonico Tecnologico “Salvemini” di Molfetta, Luigi Balacco  coordinatore progetto SVE, e l’Assessore Rachele Barra. A moderare la serata la Prof. ssa Lucrezia Germinario, referente “Battisti-Ferraris” per il progetto SVE.

“Quando la professoressa Germinario mi ha proposto questo progetto”, afferma la Prof.ssa Sciancalepore, “ho cercato di approfondire il tutto perchè si trattava di qualcosa di inusuale per le nostre scuole. Abbiamo comunque accettato la sfida ed ottenuto l’accreditamento triennale, partendo con il progetto lo scorso 5 settembre, ospitando nella nostra scuola due giovani ragazze: Anna Konigs dal Belgio e Birgit Tohvrel dall’Estonia. Per la nostra scuola”, ha continuato la dirigente, “si tratta di una grande opportunità per ampliare l’offerta formativa, determinante se si vuole essere al passo con i tempi. Integrazione e rispetto dell’altro sono elementi importanti nella formazione dei nostri alunni, proseguire su questa strada è importante“.

“Un’esperienza interessante e motivante per i nostri allievi” esordisce il Prof. Ferrara, “essendo poi noi un istituto superiore con percorso turistico e finanziario, l’inclusione è stata favorita anche da aspetti più specifici. Il dialogo tra culture spesso ci porta, dal punto di vista professionale, a cercare una maggiore qualità nelle competenze invece di pensare alla formazione del soggetto. Abbiamo quindi bisogno”, continua il dirigente sella scuola molfettese anch’essa partner del progetto, “di una europeizzazione dei popoli e non delle banche, accogliendo e favorendo lo scambio culturale. L’aver avuto un volontario spagnolo ed una tedesca ha intrecciato più culture e favorito una richiesta da parte degli alunni anche negli orari extra scolastici, una vittoria per questo progetto”.

“Ben vengano questo tipo di progetti”, afferma con soddisfazione Rachele Barra, “complimenti ai due istituti, capaci di portare avanti un discorso basato sulla formazione, ma anche sullo scambio tra culture. Mi auguro che in futuro la nostra città possa arricchirsi di progetti simili, capaci di aprire le menti dei più giovani e formarli nell’approccio con le diverse culture”.

Più nello specifico è entrato Luigi Balacco, dispensando informazioni utili sul Servizio Volontariato Europeo, “Il progetto ha come destinazione i paesi europei, ma anche quelli dell’America latina. Per chi avesse voglia di cimentarsi nell’esperienza di volontario la Comunità Europea copre i costi relativi al viaggio e assicurazione, cosi come per le spese di vitto e alloggio, o anche per gli spostamenti dovuti ad esigenze di progetto. Questo progetto, previsto nella fascia d’età che va dai 16 ai 30 anni, rappresenta una finestra verso il futuro“, chiosa Balacco, “capace di far progredire il percorso formativo, cosi come nel tempo altri elementi fondamentali nella vita umana lo hanno fatto”.