È stato pedinato per diversi chilometri mentre era alla guida di un furgone lungo la statale 16 a sud di Bari, ha cercato di seminare gli uomini della Guardia Costiera ma è stato bloccato nei pressi di Torre a Mare e, in un doppio fondo ricavato nel vano carico del mezzo, i militari hanno trovato 50 chili di datteri di mare occultati tra altri prodotti ittici leciti, al fine di eludere il controlli. Per questo, la mattina del 30 dicembre, è stato denunciato un biscegliese di 35 anni, già noto alle forze dell’ordine per illeciti della stessa natura.

Gli uomini del 6° Centro di Controllo Area Pesca di Bari già da tempo, infatti, erano sulle tracce dell’uomo dedito a tali traffici. Tutto il prodotto rinvenuto è risultato proveniente dalla Grecia e destinato al “mercato nero” del capoluogo pugliese per un valore di circa 3mila euro. I pregiati molluschi bivalvi sono stati sottoposti a sequestro penale.

I controlli della Guardia Costiera rientravano nell’ambito dell’operazione “Countdown” a garanzia della qualità del prodotto consumato nei tradizionali cenoni natalizi e a tutela dell’ecosistema marino e della risorsa ittica.

In Puglia, gli uomini del Nucleo Ispettivo Pesca della Guardia Costiera di Bari, hanno complessivamente operato il sequestro di quasi 5 tonnellate di prodotto ittico, con relative sanzioni amministrative con un importo pari a 40mila euro. Si è trattato nella maggior parte dei casi di prodotto ittico non tracciato, privo di qualsiasi informazione obbligatoria sulla provenienza, la denominazione commerciale, la zona o metodo di cattura o allevamento, come nel caso del sequestro di 1.800 chili di molluschi bivalvi trasportati su un automezzo proveniente dal Gargano, 1.600 chili di sardine congelate sequestrate presso un grossista di Bisceglie e 280 chili di gamberi e scampi presso una pescheria di Bari.

A proposito del sequestro dei datteri, la guardia costiera ricorda che “la pesca abusiva è praticata da veri e propri ‘bracconieri del mare’ che, per assicurarsi ingenti e rapidi guadagni, provocano senza scrupoli danni irreversibili, non solo alle pareti rocciose delle scogliere sommerse, ma anche all’intero ecosistema marino, visto che la crescita di questi molluschi è estremamente lenta, e per raggiungere la lunghezza di 5 centimetri sono necessari da 15 ai 35 anni