Il 2016 è stato l’anno delle prime unioni civili tra persone dello stesso sesso in Italia, senza dubbio un traguardo importante raggiunto da tutta la comunità Lgbtqi. Nella bat il circolo Arcigay “Le Mine Vaganti” si è da sempre mosso a sostegno del Ddl Cirinnà e delle unioni civili, organizzando nel corso degli anni manifestazioni a supporto della legge.
Raggiunto l’obiettivo unioni civili nel 2016 come proseguirà l’azione sociale delle “Mine vaganti” ? A risponderci è stato il presidente Arcigay Bat Vincenzo Gallo: “Le unioni civili è sicuramente un importante traguardo ma teniamo a sottolineare che è il primo passo verso l’obiettivo finale: il matrimonio egualitario, a cui va aggiunta una legge seria sul contrasto all’omotransfobia”. Gallo ci ha spiegato che nel 2016 le unioni civili nella sesta provincia sono state almeno tre: “una a Trani (leggi qui), una ad Andria ed una a Bisceglie” e che “Non si è registrato alcun episodio di intolleranza. Ancora una volta la società ha dimostrato di essere ben più accogliente e rispettosa rispetto alle descrizioni fantascientifiche che ne fa parte della politica”.
Guardando indietro a tutto il lavoro svolto nel 2016 il presidente Arcigay “Le Mine vaganti” ha voluto ricordare proprio l’importante manifestazione Lgbtqi organizzata e svoltasi ad Andria a sostegno del Ddl Cirinnà: “Circa 500 persone si sono incontrate in viale Crispi ad Andria per urlare il loro sostegno ad una legge attesa ormai da molto tempo e che non poteva più essere rimandata. Nel 2016 abbiamo inoltre portato avanti i vari progetti di formazione nelle scuole e gli incontri formativo-culturali con soci, socie e simpatizzanti. Fondamentali sono risultati anche gli sportelli di supporto psicologico e legale”.
Infine in un contesto in cui “il numero delle tessere sottoscritte è in costante aumento” l’Arcigay Bat auspica per il 2017 di raggiungere: “risultati maggiori rispetto a quanto è stato realizzato fino ad oggi. Sperariamo di poter festeggiare la promulgazione di una legge seria di contrasto vero all’omotransfobia”.