“Crediamo sia giunto il momento di fornire il Nostro punto di vista sull’appalto di igiene urbana di Bisceglie perché cittadini ed organi di informazione assumano reale contezza dei fatti“, parte così il comunicato inviato dalla Camassambiente spa agli organi di stampa locale in merito alla situazione relativa al legame tra Comune e società.
Tempistiche di avvio dei servizi del nuovo appalto di igiene urbana di Bisceglie.
L’art.18.2) del Disciplinare della Gara, disponeva come il contratto di appalto dovesse essere stipulato entro il termine massimo di 120 giorni dall’aggiudicazione definitiva alla quale avrebbe dovuto seguire l’avvio dei servizi che, pertanto, avrebbero dovuto essere portati a regime nei successivi 180 giorni secondo quanto stabilito dall’art.36 del Capitolato Speciale di Appalto (seguendo questo schema/tipo, il contratto di appalto avrebbe dovuto essere stipulato entro fine ottobre 2016 con completamento del porta a porta a fine aprile 2017).
Il medesimo art.18.2) – in conformità con l’art.11 del D.Lgs. n.163/06 (oggi art.32 D.Lgs. n.50/16) – disponeva pure che il contratto di appalto non avrebbe potuto essere comunque stipulato prima del termine minimo di 35 giorni dalla comunicazione dell’aggiudicazione definitiva.
L’aggiudicazione definitiva della gara di Bisceglie è stata comunicata il 4.7.2016 con la conseguenza che, prima dell’8.8.2016 (35 giorni), non avrebbe potuto essere comunque stipulato il contratto di appalto. Di talchè – pur non volendo considerare il termine massimo – l’inizio del nuovo appalto non sarebbe potuto avvenire prima del 9.8.2016 e quindi avrebbe dovuto essere portato a regime a fine gennaio 2017.
“A Bisceglie il porta a porta – nella migliore delle ipotesi – avrebbe dovuto essere quindi ultimato a fine gennaio 2017 mentre, seguendo le tempistiche massime dettate dall’art.36 del Capitolato Speciale di Appalto, il porta a porta non avrebbe potuto andare a regime prima di fine aprile 2017“, spiegano dalla Camassambiente spa.
“Quanto qui detto, dimostra inconfutabilmente come la scrivente impresa non abbia ritardato il porta a porta che, al contrario, la Camassambiente ha concluso anticipatamente rispetto alle tempistiche minime previste negli atti di gara e tutto ciò nonostante l’Amministrazione Comunale non abbia adottato gli atti di propria competenza (non è stata, ad esempio, ancora emessa l’ordinanza Sindacale che obbliga i cittadini al rispetto delle nuove regole sui conferimenti) e non abbia neppure collaborato con l’Azienda (ha declinato l’invito a compartecipare alla campagna di informazione e sensibilizzazione, né alcun esponente politico ha inteso mai presenziare agli incontri con la cittadinanza) limitandosi invece a muovere critiche con ciò finendo per disorientare la stessa cittadinanza nei confronti della quale non sono stati neppure attivati i doverosi controlli sui conferimenti, ripetutamente da Noi richiesti con allegazione di materiale fotografico”.
Considerazioni giuridiche sull’avvio dei servizi del nuovo appalto di igiene urbana di Bisceglie.
Peraltro la questione degli asseriti gravi ritardi della Camassambiente (nel concludere il porta a porta) è del tutto infondata in quanto non tiene conto del fatto che il Comune di Bisceglie:
- in data 30.6.2016, aveva sottoscritto apposito verbale di consegna in via d’urgenza il cui art.3 espressamente stabiliva che “l’avvio dei servizi viene convenuto, stante la condizione d’urgenza, in modalità provvisoria in continuità con il servizio reso a tutto il 30.6.2016, fatto salvo l’adeguamento del personale per il potenziamento dei servizi di spazzamento stradale fatti salvi i tempi tecnici necessari alla selezione delle unità lavorative aggiuntive e alle verifiche di idoneità psico/fisica. Dalla stipula del contratto decorreranno i termini di cui all’art.3 dell’offerta tecnica di Camassambiente s.p.a….“. Quindi, prima della stipula del contratto di appalto (mai intervenuta), la scrivente Impresa era tenuta unicamente a: *) incrementare il personale conformemente alla dotazione prevista nel proprio progetto (cosa che ha fatto e che ha provato trasmettendo all’Ente l’elenco dei dipendenti neo assunti); *) potenziare lo spazzamento (cosa che ha fatto ed ha provato trasmettendo i rapporti giornalieri di servizio). L’avvio del porta a porta era, invece, subordinato alla sottoscrizione del contratto di appalto, condizione che non si è realizzata per fatto indipendente dalla Nostra volontà (eravamo stati convocati per la stipula del contratto il 28.10.2016 ma il Comune ha annullato tale incontro con nota del 26.10.2016). Né la suddetta condizione della stipula del contatto avrebbe potuto comunque realizzarsi prima di fine settembre 2016 atteso che gli esiti della gara erano stati impugnati dalla seconda graduata (trovava, pertanto, applicazione la clausola stand still che impediva di sottoscrivere il contratto di appalto prima della decisione della sospensiva da parte del TAR di Bari);
- ha trasmesso la banca data TARI il 5.8.2016 (la ridetta banca dati conteneva l’elenco degli utenti ed era pertanto indispensabile per ordinare le attrezzature che servivano per il porta a porta, commisurandole alle esigenze di ciascun utente);
- non ha dato nessuna risposta ad una ventina di note (12-13-26-28-29-30.9.2016; 4-17-21-25-31.10.2016; 4-7-14-18-21.11.2016; 3-9-16-23.12.2016) con le quali la scrivente Impresa, non solo aveva ripetutamente invitato l’Ente a stipulare il contratto di appalto, ma aveva anche formulato numerose richieste tecniche il cui riscontro era necessario per far partire i servizi compreso il graduale avvio del porta a porta nelle zone dove la distribuzione dei kit era già stata completata (tali circostanze di fatto hanno quindi ulteriormente rallentato la messa a regime dell’appalto);
- in tutti questi mesi, ha continuato a pagare il minor canone della vecchia gara (000 euro/mese contro i 530.000 euro/mese).
Conclusioni sull’avvio dei servizi del nuovo appalto di igiene urbana di Bisceglie.
Dal quadro giuridico/fattuale innanzi rappresentato, appare inconfutabile come:
- la Camassambiente abbia adempiuto a tutte le proprie obbligazioni e – pur non essendo tenuta a farlo (in base all’art.3 del verbale di consegna in via d’urgenza del 30.6.2016) – abbia anticipatamente completato il porta a porta nonostante abbia tardivamente ricevuto la banca dati TARI (solo il 5.8.2016), abbia altresì reperito 2.000 utenze in più rispetto a quelle indicate negli atti di gara ed abbia dovuto persino affrontare l’emergenza neve;
- il Comune di Bisceglie sia invece gravemente inadempiente ed, in particolare, lo sia con riguardo alla principale obbligazione contrattuale che è quella di pagare il corrispettivo avendo già maturato la scrivente impresa un credito superiore ad 1,5 milioni di euro;
- l’Amministrazione Comunale abbia tenuto un comportamento che riteniamo illegittimo (avendo omesso di sottoscrivere il contratto di appalto) oltre che oggettivamente non collaborativo.
“Al cospetto di questo comportamento, la Camassambiente si è vista costretta ad adire il Giudice Ordinario (per le questioni contrattuali) nonché a depositare un esposto alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Trani, alla Procura presso la Corte dei Corti, al Presidente dell’ANAC ed allo stesso Prefetto BAT, organi dai quali attendiamo risposte. Immediatamente dopo questo fatto – in sequenza – il Comune di Bisceglie, a mezzo del nuovo RUP nominato il 24.11.2016 in sostituzione del dott. Michele Dell’Olio, ha adottato i seguenti provvedimenti:
- il 30.12.2016 ha notificato atto di recesso dall’appalto per l’interdittiva che aveva colpito la scrivente Impresa il 28.12.2016 nonostante la Prefettura di Bari avesse testualmente detto che “nelle more degli accertamenti, si invitano le stazioni appaltanti a non assumere iniziative dirette alla interruzione del rapporto con l’impresa contraente …”;
- il 12.1.2017 – con pec inviata alla ore 20.34 – ha notificato atto di risoluzione dall’appalto motivata dal fatto che, a dire dell’Ente, il porta a porta non sarebbe stato completato entro il 2.1.2017 ma soltanto il 14.1.2017 (in sostanza, nonostante l’Amministrazione abbia tardivamente trasmesso la banca dati TARI – il 5.8.2016 – e l’Azienda abbia dovuto servire 2.000 utenze in più rispetto a quelle indicate negli atti di gara ed abbia dovuto altresì affrontare l’emergenza neve, ha interrotto il rapporto contrattuale per un presunto – ancorchè inesistente – ritardo di soli 12 giorni)”.
“Entrambi i suddetti atti saranno ritualmente impugnati dinanzi alla competente Magistratura con possibilità che l’Ente venga anche condannato a pagare un risarcimento danni. Questi sono i fatti rispetto ai quali, ciascuno di Voi”, continuano i responsabili Camassambiente, “formerà il proprio libero convincimento ben sapendo – ne siamo persuasi – come ogni provvedimento di una Pubblica Amministrazione debba perseguire esclusivamente il pubblico interesse”.
“Gradiremmo, pertanto, che il presente comunicato venisse pubblicato integralmente contenendo sia smentita a numerose recenti dichiarazioni apparse anche sulla stampa sia informazioni aventi interesse generale sulla posizione della Camassambiente e sull’andamento del servizio di igiene urbana nella Città di Bisceglie“, si legge a conclusione della nota.