Bassa partecipazione ieri mattina, 21 febbraio, da parte degli ambulanti al mercato settimanale della zona Seminario a Bisceglie. Massaie, cittadini e quanti hanno attraversato le vie interessate dal mercato hanno notato una presenza decisamente inferiore al solito di postazioni dei venditori ambulanti.
Abbiamo contatto Federcommercio, Confcommercio e Unimpresa Bat per comprendere meglio e nel dettaglio le motivazioni che hanno spinto alcuni ambulanti ad assentarsi dall’appuntamento del martedì biscegliese.
Giacomo Zingarelli (Federcommercio): “Gli ambulanti biscegliesi erano presenti e hanno lavorato qui a Bisceglie come tutti i martedì mattina“, ci ha spiegato il responsabile Federcommercio, “La nostra presenza è stata assicurata, abbiamo lavorato regolarmente”.
Leo Carriera (Confcommercio Bari-Bat): “Martedì, in contemporanea, a Roma vi è stata una mobilitazione di ambulanti da tutta Italia contro la direttiva Bolkestein che stravolge i metodi di assegnazione dei posti”, spiega Carriera, “e la bassa partecipazione di ambulanti al mercato si spiega in questi termini. Molti ambulanti vi hanno preso parte, ma soltanto due, al massimo tre, ambulanti biscegliesi hanno partecipato alle proteste romane. Confcommercio e Confesercenti non ha sollecitato gli ambulanti a partecipare perchè preferiamo gestire la situazione senza scendere in piazza, ma aprendo tavoli di confronto e di concertazione con chi di dovere”, conclude Carriera.
Savino Montaruli (Unimpresa Bat) al ritorno da Roma ci spiega: “Con noi a Roma c’erano alcuni ambulanti biscegliesi che avevano molto a cuore le tematiche per cui abbiamo manifestato“, spiega Montaruli, “Se il mercato settimanale di ieri ha visto una scarsissima presenza di operatori, è perchè i temi della protesta erano sentiti, ciascuno ha il diritto di battersi per i valori in cui crede. Anche a Terlizzi e a Bitonto i mercati settimanali non si sono svolti: questa cosa ci ha piacevolmente sorpreso. Nessuno asserisca ci siano state pressioni per tenere i banchi chiusi perché ciò corrisponde al falso. Se questo dovesse essere avvenuto”, conclude Montaruli, “ci si puà rivolgere alle forze dell’ordine preposte. Non raccontiamo fesserie”.