Alcuni calciatori della compagine di casa, il Sanctum Nicandrum Manfredonia, sin dall’inizio del match ma lontano dalle azioni di gioco, hanno volontariamente agito al fine di fare del male, provocando danni fisici di una certa rilevanza a due dei nostri. Pietro Tortora sarà costretto a sottoporsi a uno o più interventi chirurgici avendo subìto una perforazione del timpano per uno schiaffo; mentre Gianvito Mastrototaro ha riportato la frattura di un dito della mano. Ciò emerge nero su bianco dai referti del pronto soccorso”.

Lo denuncia la società di calcio del Don Uva Calcio 1971 dopo la partita di domenica scorsa a Manfredonia, contro appunto la formazione locale del Sanctum Nicandrum, campionato di seconda categoria pugliese, girone A.

“Da sottolineare”, si legge ancora nel comunicato della società biscegliese, “che tra le due squadre non ci sono mai stati precedenti rissosi di nessun tipo, infatti, come d’abitudine del Don Uva, nel pre-partita è stato offerto alla società avversaria un omaggio come gesto di fair play e rispetto. Troviamo ingiustificabile l’atteggiamento violento ed eccessivamente nervoso dei ragazzi in questione, riconosciuto anche dallo stesso allenatore del Sanctum Nicandrum e da qualche giocatore, che, dispiaciuti, si sono scusati per quanto accaduto in campo”.

“Considerando anche il grave episodio di razzismo di qualche mese fa ai danni di Fonde Trawally (leggi qui) e dal suo amico Salif, il presidente Silvestro Carbotti valuta la possibilità di non partecipare più a questo tipo di campionati, al fine di preservare ragazzi che nella vita lavorano o studiano e scelgono il calcio per il sano divertimento e i valori che offre, tra cui, in primis, il rispetto per l’avversario”, termina la nota del Don Uva Calcio 1971. “Non c’é molto altro da aggiungere, eccetto che domenica abbiamo perso tutti”.

Sugli episodi di razzismo contro Fonde Trawally, vedi anche i VIDEO:

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