Il 2015 è stato senza ombra di dubbio un anno di grandi cambiamenti sociali e culturali, uno dei grandi temi dell’anno appena trascorso è stato senz’altro quello del riconoscimento dei diritti alle coppie omosessuali. Unioni civili tra coppie dello stesso sesso, diritti LGBTQI, lotta all’omofobia, tutti temi che sono sempre più insistentemente entrati nell’agenda del dibattito pubblico nazionale ma anche locale. Il movimento per la difesa dei diritti LGBTQI è diventato sempre più presente ed attivo anche qui nel territorio della BAT, l’Arcigay “Le Mine Vaganti” ha avuto senz’altro un anno molto denso e pieno di attività ed eventi. Abbiamo chiesto al presidente dell’Arcigay Bat , il biscegliese Vincenzo Gallo, di tracciare un bilancio dell’attività dell’associazione LGBTQI nel nostro territorio nel corso di quest’ultimo anno.
Quanto è cresciuta l’Arcigay Bat nel corso di questo 2015?
Arcigay Bat continua a crescere e a rafforzarsi su tutto quanto il territorio provinciale: siamo di fronte a numeri in costante crescita a partire dal 2012, anno di fondazione del nostro circolo territoriale. Cresce sempre più l’interesse dei giovani e giovanissimi: questo ci lascia ben sperare per il futuro del nostro sodalizio e della nostro territorio.
Quali sono state le vostre iniziative più seguite nel corso di quest’ultimo anno?
Sicuramente il Progetto Scuole. Quest’anno le nostre attività si sono concentrate sulla città si Andria con numerosi interventi sia all’interno di assemblee plenarie come quelle di Istituto che in contesti di progetto su singole classi. Gli interventi nella nostra Bisceglie si sono invece consolidati attraverso le attività di sportello di accoglienza, sportello psicologico e legale che arcigay ha offerto gratuitamente e con un presidio fisso alla collettività. Il gruppo di Arcigay ha contribuito massicciamente alla creazione di una sezione locale di Agedo (associazione nazionale di genitori ed amici di persone omosessuali) che affianca Arcigay in tutte le attività cittadine. Un momento particolarmente significativo nell’incontro con la comunità biscegliese è stata la festa dello sport, di cui Arcigay è stata partecipe, testimoniando la propria presenza e portando il proprio contributo in termini culturali e di strumenti operativi in un mondo fortemente esposto a fenomeni di sessismo, omofobia e discriminazione come quello dello sport. Altrettanto significativa è stata la convegnistica, troppo vasta ed articolata per essere riportata puntualmente. Delle attività di convegno, ricordiamo la tavola rotonda cui Arcigay ha preso parte lo scorso inverno sulla legge 40 a proposito della gestazione per altri, in cui in una discussione franca ed articolata la nostra posizione laica si è confrontata con il mondo cattolico; “Be different without difference”, il convegno di studi svoltosi a Bisceglie il 18/5/2015; “Irlanda bacia Italia: confronto tra unioni civili e matrimonio egualitario”, il dibattito, svoltosi a Barletta il 3 luglio scorso, sui diritti della comunità lgbtqi con l’on. Monica Cirinnà, l’europarlamentare Daniele Viotti ed Flavio Romani, presidente nazionale di Arcigay . Per avere però un quadro completo di tutte le nostre iniziative basta visitare la nostra pagina ufficiale di Facebook “Arcigay Bat”
Qual è l’atteggiamento della popolazione della BAT nei confronti della comunità LGBTQI, c’è maggiore accettazione rispetto al passato oppure permangono alcuni atteggiamenti discriminatori?
Purtroppo la recente aggressione che ha riguardato un ragazzo andriese è un segnale tangibile del fatto che permangono ancora delle sacche di ignoranza e violenza. Detto questo, non ci sentiamo però di affermare che la nostra sia una provincia omofoba. Ciò è dovuto senz’altro al crescente rispetto e inclusione che parte della politica e gran parte della società civile hanno sviluppato e continuano a sviluppare verso la comunità LGBTQI. Naturalmente continueremo imperterriti!
Qual è la sfida più grande che avete superato in quest’ ultimo anno?
Cercare di operare meglio dell’anno precedente: possiamo dire di aver pienamente centrato l’obiettivo.
Il 2016 potrebbe essere l’anno buono per l’approvazione di una legge nazionale che consenta anche alle coppie omosessuali di sposarsi?
Fermo restando che l’obiettivo di Arcigay è l’estensione del matrimonio civile alle coppie samesex, lo speriamo vivamente. Ormai il Legislatore non ha più scuse, neanche quella che richiama lo spauracchio della crisi economica e delle “questioni più importanti ed urgenti”: il Parlamento greco ci ha impiegato solo 11 giorni, mentre i nostri e le nostre parlamentari si arrovellano sull’argomento ormai dal 2007, anno in cui fu depositato in Senato il disegno di legge sui “diritti e doveri delle persone stabilmente conviventi”, cioè i DICO.
Cosa avete in programma per il 2016? Quali obiettivi vorreste raggiungere sul territorio?
Sicuramente continuare con il Progetto Scuole, cercando di ampliare il numero delle scuole aderenti; intensificare il rapporto con le amministrazioni delle dieci città della Bat, al fine di mettere in campo buone prassi amministrative a tutela delle persone LGBTQI, e con le altre realtà associative che insistono sul territorio della nostra provincia. E’ nostra convinzione profonda che alla base della prevenzione della violenza e della discriminazione sia di fondamentale importanza l’intervento educativo rivolto ai giovani e formativo rivolto agli educatori. In tal senso intendiamo promuovere tra gli educatori, i docenti della nostra città gli aggiornamenti sulla pedagogia della differenza non solo per promuovere una cultura della inclusione oltre la tolleranza ma anche per debellare paure e fraintendimenti riguardo presunte teorie del gender, del resto ridicolizzate e smentite persino a livello ministeriale.
Per concludere formulate un vostro buon proposito per l’anno nuovo.
Auguriamo a tutt* di essere felici e di poter vivere pienamente e serenamente la propria vita