Un report de Il Sole 24 Ore, basato sui Comuni censiti da “ContrattiPubblici.org”, progetto di Synapta che si occupa di raccogliere i dati relativi alle spese della pubblica amministrazione, ha tracciato una mappa dei Comuni che, nel 2018, hanno registrato una maggiore spesa pro capite per l’acquisto di beni e servizi oltre che per l’esecuzione di opere pubbliche.
Come si può evincere dai dati diffusi, nel 2018 il Comune di Bisceglie ha speso 1.278€ pro capite, classificandosi come il terzo Comune con la spesa più alta della provincia Bat (meno di Barletta, con 1.707€ pro capite, e San Ferdinando di Puglia, con 1.545€ pro capite). A Trani, un Comune paragonabile come numero di abitanti, la spesa nel 2018 si è attestata a 432€ pro capite. E anche negli altri Comuni della provincia il dato è di gran lunga inferiore a quello biscegliese: Andria con 586€, Minervino Murge con 584€, Spinazzola con 592€, Margherita di Savoia con 359€, Trinitapoli con 412€, Canosa di Puglia con 780€.
Nel 2018 la città di Bari ha speso 950€ pro capite per l’acquisto di beni e servizi e per l’esecuzione di opere pubbliche. La vicina Molfetta 1.361€ pro capite.
Il database sulla base della quale é stato realizzato il report é stato compilato utilizzando le informazioni che le amministrazioni comunali rendono pubbliche. L’indicazione della quantità di soldi spesi non deve però essere intesa come indice diretto della qualità dell’attività dell’amministrazione. Un Comune che riduce al minimo le spese non è per forza sinonimo di virtuosismo, così come una spesa molto alta può essere addebitata alla realizzazione di importanti opere pubbliche. La mappa creata da Il Sole 24 Ore ci dice quanto si spende, ma non perché lo si fa.