“Carrozzina Verde”, questo il nome dell’indagine conoscitiva per verificare il livello di accessibilità degli spazi urbani a disabili, genitori con passeggini, cicloamatori e anziani, alla sua seconda edizione dopo la prima svoltasi nel 2011, intrapresa nella città di Bisceglie dall’Associazione di Promozione Sociale “Futuro Anteriore” in collaborazione con “Un Mondo Per Tutti”, “Pegaso” e “Uno tra Noi”.

Vincitore del Bando Volontariato Ministero del Lavoro e Politiche Sociali per valutare l’accessibilità dei dieci Comuni  della Provincia di Barletta-Andria-Trani è promosso e coordinato per l’intero t  territorio provinciale dall’Associazione Promozione Sociale e Solidarietà – Centro  Jobel Trani.

Per la nostra città emergono anche le cooperazioni di Pro Loco UNPLI, Biciliae, Mente  Inetrattiva, Tandem onlus.

In compagnia di Alessandra Graziani (Futuro Anteriore) e di Paolo Monopoli (Un  Mondo Per Tutti) abbiamo ripercorso alcune zone della città mappate nel corso della loro indagine per fare luce sulle situazioni di mancanza totale o parziale di accessibilità e, al contrario, di corretta prassi strutturale e logistica.

Siamo partiti dal centro dove non mancano esempi di buone pratiche e di buon senso: illustriamo per primi proprio questi ultimi.

 Bagni pubblici in Piazza Regina Margherita di Savoia: abbiamo constatato la presenza  del monta scale per gli utenti in carrozzina e abbiamo conversato con il custode che ci ha  garantito la costante manutenzione mensile e che, evidentemente, l’utilizzo dell’utile e  necessario espediente tecnico aumenta nel corso di feste patronali o iniziative in centro città.

 

 

 

 

Anche alcuni esercizi commerciali privati si sono dotati di rampa esterna e interna: è il caso    un’ottica in centro.

 

 

 

 

 

san DomenicoL’ingresso alla chiesa di san Domenico (borgo antico) agli uffici pubblici di via  Trento,  sede del Palazzo di Città, sono accessibili e ben strutturati, ma qui il  problema è relativo ai  parcheggi: alcune autovetture sostano proprio davanti alla  rampa  carrozzine e bloccano, di f atto, l’accesso.
 

Ottimo esempio di architettura accessibile è quello sito in via Porto,  all’ingresso      di un centro di riabilitazione: vi è una rampa con salite e discese non  nette che        potrebbero diventare pericolose, anziché agevolare.

Graziani ci ha spiegato che altri luoghi con bollino verde sono il Teatro        “Garibaldi”, gli Uffici Postali (eccezion fatta per quello di via Sac. L. Di Molfetta    che presenta ancora negatività), l’ospedale “Vittorio Emanuele II”, gran        parte delle scuole cittadine, l’ufficio anagrafe, il Museo Diocesano.

Bisceglie dispone anche, in alcune zone centrali della città, del Percorso Logies,  segnaletica orizzontale gialla (o rossa) in rilievo per non vedenti e ipovedenti,  percorso di cui molte città della Provincia non dispongono.

 

Restiamo in centro, chiostroma passiamo a situazioni deprecabili e, talvolta, paradossali.                Non esiste uno sportello o un ufficio di facile    accesso nel chiostro santa Croce (via    Giulio Frisari n. 5). In verità qui non è possibile nemmeno accedere al chiostro prima      ancora che nei diversi uffici presenti all’intern

 

 

Nessuna rampa, gradini insormontabili e accesso negato a Biblioteca Comunale “Mons. Pompeo Sarnelli”, Museo Civico del Mare, Museo Archeologico “F. S. Majellaro”, ex ufficio INPS e Pro Loco.
Eppure parliamo di uffici di pubblica utilità e di pubblico interesse.
Vero è che pensare minimamente di toccare una parete, una colonna, un ingresso nel  chiostro è pressoché impossibile senza autorizzazione della Sovrintendenza, trattandosi  di luogo di interesse storico-artistico.
Analoga storia per la Cattedrale di san Pietro: qui vi è un progetto che  Amministrazione Comunale e Sovrintendenza stanno studiando per mettere in regola gli  accessi, attualmente negati ai diversamente abili, abbattendo le barriere architettoniche.

 

cala arcip In periferia le situazioni deprecabili si moltiplicano. In questo caso è Paolo Monopoli a      segnalarcele.

 

 

 

 

Due esempi su tutti: Cala dell’Arciprete e via Sac. M. Di Leo.

In entrambi i casi, molto spesso, abbiamo un’accessibilità parziale, incompleta: un marciapiede  dispone di rampa a norma, quello immediatamente di fronte no. Un paradosso enorme.

 

 

 

 

 

 

 Restando su via Sac. M Di Leo esempio mai corretto di inaccessibilità è costituito dai gradini  che portano al noto panificio della zona. Ingresso negato.

 

 

 

 

 

 Tremenda la situazione nei pressi della chiesa di santa Maria di Costantinopoli: il muretto che  delimita l’area verde (verde?) adiacente alla chiesa stessa è cadente e crolla a vista d’occhio  rappresentando uno spaventoso pericolo soprattutto per ragazzi che spesso giocano lì nei pressi.

Continuando a parlare di parrocchie, lampante esempio di buona pratica è quello della chiesa di  santa Caterina che ha riservato un accesso laterale per disabili, ben segnalato e agevole.

 II.SS. “G. Dell’Olio” e Liceo “L. da Vinci” accessibili entrambi.

Discorso completamente contrario per le spiagge da levante a ponente.

Sono questi alcuni dei casi presi in considerazione dalla nostra indagine, a stretto contatto con le Associazioni che stanno lavorando per “Carrozzina Verde”.
Tre anni fa Bisceglie fu nettamente bocciata con un bollino irrimediabilmente rosso.
Qualcosa si sta muovendo, qualcosa sta cambiando anche grazie a norme che sanciscono l’abbattimento delle barriere architettoniche e a una maggiore, seppur ancora timida, sensibilità degli addetti ai lavori.
Alla base di tutto, però, dovrebbe esserci il buon senso dei cittadini, degli automobilisti in particolar modo.
Abbiamo notato esempi di lodevole accessibilità bloccati però da auto parcheggiate laddove non dovrebbero.

Restiamo in attesa di conoscere i dati definitivi dell’indagine nelle prossime settimane così da avere un quadro completo della situazione a Bisceglie.
Per ora il bollino è giallo, un giallo ocra però.