L’emergenza sanitaria sta limitando la vita di tutti. Le precauzioni a livello personale, frutto dei decreti governativi, hanno cambiato il nostro quotidiano, anche a livello lavorativo. Tante le realtà che con scrupolo e senso del dovere hanno chiuso le porte delle loro attività in attesa di tempi migliori. C’è però ancora una categoria di “furbetti” che pensa di passarla liscia.
“Da più parti arrivano voci dell’intensificarsi di colleghi parrucchieri ed estetiste che in questo periodo continuano il lavoro a domicilio, il più dei casi persone prive di partita iva”, afferma in una nota l’Associazione Acconciatori Biscegliesi. “Siamo dispiaciuti che questo avvenga, anche perché oltre ad essere un lavoro in nero, quindi perseguibile a norma di legge, non ci si ferma neanche davanti ad un decreto governativo di emergenza sanitaria mettendo a rischio la salute. La nostra professione, ancor più rispetto alle altre”, continua la nota, “è a rischio con la possibile propagazione del virus. Lo stesso vale per chi chiama queste persone, sapendo che può essere perseguibile a norma di legge facendo entrare in casa gente estranea per motivi non necessariamente urgenti o di prima necessità”.
“Siamo pronti ad andare oltre e denunciare”, conclude l’Associazione Acconciatori Bisceglie, “se questa situazione continuerà, soprattutto per tutelare la salute di tutti. Invitiamo le Forze dell’Ordine e chi di dovere a vigilare su questo fenomeno. Noi restiamo a casa nel rispetto delle regole confidando nel buon senso di tutti”.