La voglia di lasciarsi tutto alle spalle è grande, ma la spada di Damocle del Covid continua ad incombere anche dopo la quarantena: è questo il quadro che emerge dai dati forniti dalle agenzie viaggi sulla stagione estiva 2020. Per comprendere in che modo i biscegliesi stanno affrontando la stagione turistica ai tempi del Coronavirus, abbiamo intervistato tre diversi agenti di viaggio: Leonardo Carrelli (Tuttiviaggi), Anna Giulia Di Maggio (A Proposito di Viaggi) e Laura Pasquale (Geo), che hanno fornito alcuni dati molto interessanti.
Il dato più eclatante è la drastica riduzione degli spostamenti turistici: rispetto allo scorso anno, infatti, le prenotazioni per viaggi, crociere o anche semplici gite fuori porta sono calate in maniera drammatica rispetto agli scorsi anni. Le cause legate a questo fenomeno sono molte e tutte ascrivibili alla pandemia, che – se da un lato sembra aver concesso una tregua all’Italia – continua invece a mietere vittime nel resto del mondo. Le cause che hanno inciso più profondamente su questo netto rallentamento della stagione turistica sono le pesanti limitazioni ai trasporti (soprattutto aerei), l’incertezza sull’esito delle prenotazioni a medio e lungo termine e la ristrettezza economica dei potenziali clienti indotta dal prolungato blocco delle attività lavorative. Non estraneo – stando a quanto affermano i titolari delle agenzie – è anche il fattore psicologico: molti cittadini percepiscono in maniera negativa le – necessarie – limitazioni di comportamento indotte dalle norme anti-contagio. Distanziamento sociale, obbligo d’uso della mascherina in ambienti chiusi, riduzione della capienza di strutture e mezzi di trasporto trasformano le vacanze in vere e proprie fonti di stress per molti clienti.
Chi più di tutti, però, sembra pagare il prezzo della pandemia sembra essere del resto proprio il settore turistico. «È la prima volta che si verifica un evento simile da quando abbiamo il turismo globalizzato, per cui nessuno, neanche i grossi tour-operators, ha uno storico da cui attingere» spiega la titolare di Geo, Laura Pasquale. «Noi vendiamo assembramenti» è il lapidario e amaro commento dell’agente, che tiene a sottolineare il concetto che se il turismo (e a maggior ragione quello globalizzato) si fonda sui collegamenti, la presenza della pandemia semplicemente non permette la ripartenza del settore. La lenta ripartenza estiva va peraltro ad acuire la crisi di un settore già prostrato dalla chiusura prolungata delle attività durante la quarantena e, ancora prima, dalla cancellazione dei viaggi previsti per la stagione invernale e primaverile. Più ottimista è invece Leonardo Carrelli (Tuttiviaggi): «Dalla riapertura degli esercizi c’è stata una ripresa lenta e graduale che col passare dei giorni tende ad aumentare: aumentano le richieste e le prenotazioni di viaggi, le vendite di biglietti aerei e biglietti ferroviari; c’è una discreta ripresa, ma non certo ai livelli degli scorsi anni».
“Incertezza” è la parola-chiave che caratterizza le vacanze degli italiani, ma anche quelle dei biscegliesi non sono da meno. Le statistiche di tutte le agenzie di viaggio interpellate sembrano mostrare, infatti, l’esistenza di una tendenza comune e nettamente prevalente: il viaggio-tipo nelle vacanze estive 2020 è uno spostamento di breve durata (dal week-end alla settimana) che coinvolge piccoli gruppi di persone dirette verso una meta – solitamente marittima – poco distante dalla città di partenza. Non stupisce, pertanto, il fatto che le agenzie indichino come destinazione prediletta la costa salentina, seguita dalle vicine spiagge campane, calabresi e lucane; nettamente inferiore, invece, è il numero dei biscegliesi che hanno scelto altre città italiane come meta delle proprie vacanze. Quasi inesistenti e limitate ai soli viaggi lavorativi sono invece le prenotazioni per l’estero, che nella maggior parte dei casi vengono escluse a priori (per ovvi motivi) dai vacanzieri. Sopravvive però una percentuale di clienti – sottolineano alcuni operatori – che si reca in agenzia con il preciso intento di prenotare un viaggio all’estero; in questi casi, però, sono gli stessi agenti a orientare i clienti verso altre soluzioni, visti i potenziali rischi (che vanno dalla cancellazione del viaggio all’isolamento forzato in loco) di una vacanza all’estero. La composizione dei gruppi sembra invece variare sensibilmente: Laura Pasquale (Geo) registra un aumento dei viaggi di coppia (sia singole che in gruppo) anche di persone in età avanzata, mentre Leonardo Carrelli (Tuttiviaggi) e Anna Giulia Di Maggio indicano una netta prevalenza di nuclei familiari.
Va infine a definire ulteriormente il quadro delle vacanze dei biscegliesi nel 2020 l’annosa questione del bonus vacanze, un incentivo pensato per favorire la ripartenza del settore turistico. Da un lato, infatti, le famiglie biscegliesi sembrano aver accettato con favore l’introduzione del bonus: sui banchi delle agenzie, come testimoniano tutti gli agenti di viaggio, pervengono moltissime richieste di accesso a questa agevolazione. Molto più fredda è stata, invece, l’accoglienza del bonus da parte dei tour operator e delle agenzie, come spiega Anna Giulia Di Maggio: «Il bonus vacanze è uno sconto che il tour operator in questione applica immediatamente al cliente e poi solo successivamente, in un secondo momento, può recuperarlo sulle imposte, per cui si tratta di un anticipo; ovviamente dopo tre mesi di chiusura né le agenzie né i tour operator hanno la forza economica di anticipare tutti i bonus che vengono richiesti, per cui la maggior parte dei tour operator non li accetta». Per la titolare di A proposito di viaggi, in definitiva, il bonus «non favorisce assolutamente nulla, anzi non fa altro che rendere ancora più difficoltoso questo periodo dal punto di vista turistico».