Ieri mattina, presso l’auditorium dell’I.T.E.S. Dell’Olio, si è svolto l’incontro organizzato da Coldiretti Puglia riguardante i temi dell’alimentazione e della legalità. In vista del sempre più vicino EXPO 2015, gli studenti delle classi quinte del Liceo “Da Vinci” e dell’Istituto Tecnico hanno avuto la possibilità di capire più nel dettaglio in cosa consisterà l’evento milanese e di approfondire la tematica al centro dello stesso: l’agricoltura e la valorizzazione del territorio.
Il dibattito, moderato dal direttore Coldiretti Puglia Angelo Corsetti, è stato aperto dal presidente Gianni Cantele, che ha sottolineato l’importanza di iniziative mirate al coinvolgimento dei più giovani che abbiano lo scopo di ridare importanza e centralità al settore agricolo del nostro Paese. L’occasione dell’EXPO quindi rappresenta l’opportunità di far conoscere anche all’estero i nostri prodotti locali, ponendo l’accento sulla sostenibilità della nostra agricoltura e sull’importanza della biodiversità, spesso minata da prodotti creati artificialmente dall’uomo come gli OGM. Cantele ha inoltre rivolto un appello ai dirigenti scolastici presenti affinché possano essere eliminati una volta per tutte i distributori di snack all’interno degli istituti, invogliando così gli alunni a modificare le proprie abitudini alimentari e a privilegiare prodotti più genuini e salutari.
Successivamente è intervenuta la dott.ssa Maria Lisa Clodoveo, docente presso l’Università degli Studi di Bari, che ha elencato le proprietà organolettiche e nutrizionali dell’olio extravergine d’oliva, prodotto cardine della nostra agricoltura. Gran parte dell’olio extravergine che viene oggi venduto attraverso i normali canali di distribuzione non ha origini geograficamente controllate e spesso viene prodotto in zone in cui mancano la necessaria supervisione e gli indispensabili controlli al fine di garantire la migliore qualità al consumatore finale. L’olio extravergine d’oliva è così passato da prodotto di lusso, il cosiddetto “oro liquido”, a “prodotto civetta”, spesso svenduto o offerto sottocosto a discapito della qualità.
Ospite d’eccezione della manifestazione è stato il magistrato Gian Carlo Caselli, già Procuratore Capo presso i Tribunali di Palermo e di Torino e attuale presidente del comitato scientifico dell’osservatorio istituito da Coldiretti sulla criminalità nell’agricoltura. Caselli ha elencato le esorbitanti cifre della corruzione in Italia che grava sulle risorse pubbliche per 60 miliardi di euro, e della criminalità organizzata che fattura 160 miliardi di euro l’anno, di cui 14 realizzati proprio grazie alle agromafie e alle attività illecite legate al mondo dell’agricoltura. Risorse che vengono regolarmente sottratte alla collettività e che incidono pesantemente sul sistema economico del nostro Paese. La criminalità organizzata, ha sostenuto Caselli, predomina sulle aziende sane ed oneste grazie ad una rete capillare di connivenze e coperture e riesce a prosperare incontrastata quando vengono meno regole e leggi. Perché “una partita senza regole è una partita truccata, dove vince chi è in superiorità numerica e chi ha alle spalle appoggi e liquidità sufficienti per prevalere”. Ogni volta che ci sediamo a tavola, quindi, abbiamo come ospite indesiderato un “convitato di pietra”, quello della criminalità organizzata, che agisce nell’ombra e che trucca le carte, portando nelle nostre case i prodotti dell’agromafia.
A chiudere la giornata l’intervento del presidente dell’associazione agrituristica Terranostra Puglia, Carlo Barnaba, che ha offerto uno spaccato di questo settore dell’economia pugliese che sta vivendo un trend positivo e che merita di essere ulteriormente incentivato.