In anticipo rispetto alla tempistica classica, torna anche quest’anno il problema relativo all’Ostreopsis Ovata, più comunemente nota come “Alga tossica”, con la nostra città che fa registrare i dati più alti dei 20 tratti di costa monitorati in Puglia dall’Arpa (Agenzia regionale per la protezione ambientale).
Il sito in questione è quello denominato “500 metri sud dalla fogna cittadina”, ove i parametri riferiti alla seconda quindicina di giugno risultano “molto abbondanti”, con 6.318.531 di cellule per litro nelle acque di fondo e 398.140 di cellule litro nelle acque di colonna (Tabella_Ostreopsis_Aggiornamento_seconda Giugno 2014). Il tratto di costa esaminato è recidivo nella proliferazione di alga tossica, tant’è vero che anche negli anni scorsi ha presentato valori ben oltre la normalità. Basti pensare che le linee guida del Ministero della Salute stabiliscono in 10mila la soglia di guardia oltre la quale può scattare l’emergenza. Va però precisato che il sito marino-costiero situato all’estremo sud di Bisceglie, al confine con la città di Molfetta, all’altezza della spiaggia di Ripalta, è solo in minima parte balneabile (procedendo verso Cala Pantano), poiché vicino agli scarichi fognari ed è frequentato molto di rado dai bagnanti a causa della scarsissima accessibilità. Si tratta di una zona abbastanza lontana dai tratti maggiormente fruiti, collocati più a nord, a partire dalla Seconda Spiaggia.
Occorre allo stesso tempo sottolineare che per essere contagiati dall’alga tossica, potrebbe bastare transitare nella zona costiera incriminata in occasione di una mareggiata, che innesca l’effetto aerosol e favorisce l’inalazione attraverso le vie aeree. E che il contagio potrebbe essere propiziato anche mangiando frutti di mare, in particolare ricci e molluschi.
Quest’anno, complici le alte temperature e le mareggiate innescate dal maestrale, la concentrazione di Ostreopsis Ovata, per lo più non visibile ad occhio nudo, è salita in anticipo rispetto agli scorsi anni, quando i parametri sono aumentati ed usciti fuori dalla norma tendenzialmente nel mese di agosto e nella prima quindicina di settembre (l’Arpa monitora costantemente la proliferazione di alga tossica da giugno a settembre in venti zone della costa pugliese, con due campionamenti al mese).
Sulla questione è intervenuta Titti Mastrapasqua, del Movimento 5 Stelle di Bisceglie, che ha consigliato “di prendere coscienza del problema e affrontare da Cittadini consapevoli le cause della proliferazione e fioritura dell’Ostreopsis Ovata come di altre alghe: sulle coste tra Bisceglie e Molfetta scaricano le acque di fogna non-depurate di 5 Comuni (Bisceglie, Corato, Molfetta, Ruvo e Terlizzi) questi scarichi contengono alti livelli di composti azotati e fosforati che sono alla base del nutrimento di ogni forma vegetale, comprese le alghe che proliferano abbondanti (fenomeno dell’eutrofizzazione). Il problema dell’Ostreopsis Ovata va affrontato anche con una corretta depurazione delle acque reflue, in modo da permetterne il riutilizzo in agricoltura ed evitare lo scarico di 60mila tonnellate al giorno di liquami in mare. Alziamo la testa”, ha concluso Titti Mastrapasqua, “diciamo no allo sporco affare della condotta sottomarina che servirà solo a nascondere lo scarico illegittimo di fogna concentrata sulle nostre coste, facciamo sentire la nostra voce: i depuratori vanno adeguati e devono funzionare per restituire acque depurate sul suolo e nel mare. L’acqua è una risorsa, non un rifiuto, il mare è la nostra ricchezza, non una discarica”.