“Una vera e propria battaglia”, una “situazione ormai insostenibile”. Ambiente 2.0, azienda che di occupa della raccolta e dello smaltimento dei rifiuti nella nostra città, non usa mezzi termini per definire l’inciviltà di una “piccola frangia di incivili e sporcaccioni che continua a mettere a rischio il lavoro di tutti ostinandosi a scaricare in varie zone della città, soprattutto in periferia e nelle strade rurali, ogni tipo di rifiuto indifferenziato”.
“Ogni giorno la città viene ripulita a fondo e, nel giro di poche ore, torna ad essere riempita di rifiuti indifferenziati abbandonati ovunque”, si legge nella nota del Consorzio Ambiente 2.0, che nelle prossime ore chiederà “un incontro formale all’amministrazione comunale perché si prendano gli opportuni provvedimenti”. “Il tempo della carota, è ormai finito”, si legge nella nota dell’azienda deputata all’igiene urbana. “Bisognerà affrontare la questione con la dovuta determinazione. Gli strumenti ci sono. Bisogna attivarli”.
“A dicembre 2017”, dicono da Ambiente 2.0, “è stata superata la soglia ormai celebre del 65% della raccolta differenziata”, ma raccogliendo tutti i rifiuti abbandonati in maniera selvaggia per strada “da questi zozzoni”, si “sarebbe superato di slancio il 70%”.
Le foto allegate da Ambiente 2.0 “sono solo un piccolo spaccato di vita reale. Sono state scattate dagli stessi operatori solo pochi minuti dopo il loro passaggio per raccogliere i mastelli conferiti correttamente. Le situazioni più evidenti e costanti sono invia Ruvo. via F. Veneziani, via don Minzoni,. Via Pascoli, via Di Vittorio, via Andria, pendio Misericordia e i vari accessi alla 16 bis. E ancora: via Bosco Cappuccio, via Della Repubblica, via E. Bruno, via Ricasoli, via Fragata, via Napoletano, via A. De Gasperi, via Ariosto, via Roma, via C. Del Capitolo, via Gramsci, via Prof M. Terlizzi e via S. Pellico”.
Interi quartieri “come il Seminario, Sant’Andrea ed il Borgo antico che sembrano quasi non rispondere più alle sollecitazioni della raccolta differenziata, conferendo erroneamente una quantità enorme di indifferenziato”.
Ambiente 2.0 poi si sofferma su un altro fenomeno molto ricorrente, quello di conferire i rifiuti nelle buste e non nei mastelli. “Questo comportamento, in apparenza banale, in realtà diventa un ostacolo serissimo al rispetto dei tempi previsti per il passaggio degli operatori ecologici: ciascuna busta, infatti, deve essere ispezionata per comprendere di quale tipo di rifiuto si tratti, con un inevitabile rallentamento delle operazioni”.
E non manca un altro dato raccapricciante: “In una settimana sono state portate via 10mila bustine per raccogliere le deiezioni canine dalle 20 postazioni installate (dotate inizialmente di 500 sacchetti cadauna). Uno schiaffo in pieno volto alla civiltà”.
“La situazione sta superando la soglia di guardia e bisogna passare al contrattacco. Prima che sia troppo tardi”, conclude Ambiente 2.0. “Il rischio concreto di questa battaglia è che i cittadini onesti, la stragrande maggioranza, ma anche gli stessi dipendenti dell’azienda, si facciano prendere dallo scoramento facendo naufragare nel nulla questo progetto che ha, invece, raccolto consensi anche al di fuori delle mura cittadine”.