Otto organizzazioni del territorio operanti tra Bisceglie e Trani nel settore dei servizi sociali, educativi e sociosanitari, hanno formalmente denunciato: “lo stato di grave crisi che sta investendo l’Ambito Sociale di Zona 5 dei Comuni di Trani e Bisceglie”. Le organizzazioni hanno anche palesato la possibilità di azioni dimostrative volte a tutelare gli interessi sia dei beneficiari dei servizi che degli operatori del settore. Secondo i firmatari del comunicato stampa congiunto, i disagi sono talmente gravi da avere “pesanti ricadute sulla stabilità e sopravvivenza di servizi essenziali per le fasce più deboli della popolazione dei due Comuni: bambini, anziani e disabili”. “Si tratta di numeri importanti”, rimarcano le associazioni, “circa 1000 persone appartenenti a queste categorie corrono il rischio di vedere interrotti servizi basilari come asili nido, assistenza domiciliare, centri diurni e servizi residenziali con conseguenti gravissimi disagi per le loro famiglie”.
Altro aspetto fondamentale della vicenda sembra essere quello legato all’erogazione degli stipendi agli operatori del settore: “La crisi in atto ha pesanti ricadute anche per gli oltre 200 lavoratori che da mesi non percepiscono retribuzioni pur mantenendo attivi ed efficienti servizi e attività nel settore importante e delicato della cura delle persone più fragili”. Su questa problematica le organizzazioni del settore sociale hanno dichiarato di essersi mosse a tutela dei lavoratori e “in seguito a ripetute sollecitazioni all’Ufficio di Piano dell’Ambito Trani-Bisceglie ed ai suoi sindaci per avere soluzioni alle gravi problematiche di tipo finanziario ed organizzativo, si è ottenuto un incontro durante il quale si sono acquisite ampie raccomandazioni dai rappresentanti istituzionali, che hanno riconosciuto la pesante situazione debitoria accumulata con gli Enti ed hanno dichiarato di poter saldare almeno i debiti relativi al 2016 entro dieci giorni dall’incontro oltre ad affrontare e risolvere le diverse criticità legate al mal funzionamento dell’Ufficio di Piano. Alla data attuale, a due settimane dall’incontro avuto”, affermano senza giri di parole gli scriventi, “non è stato dato alcun seguito alle dichiarazioni espresse”.
“In assenza di urgente emanazione di atti conseguenti e coerenti con quanto dichiarato”, affermano in conclusione realtà firmatarie, “data la estrema gravità della situazione ci vedremo costretti ad avviare azioni dimostrative a tutela dei beneficiari dei servizi in primis, dei lavoratori e degli Enti coinvolti, oltre ad altre forme di tutela legale nelle sedi competenti”.
A siglare il comunicato stampa congiunto sono state le organizzazioni: Coop. Soc. a r.l Agape, Coop. Soc. a rl. Comunità Oasi2 San Francesco, Coop. Soc. a r.l Oasi Vincenziana, Coop. Soc. a rl. Prometeo, Coop. Soc. a rl. Promozione Sociale e Solidarietà, Coop. Soc. a rl. Uno Tra Noi, Coop. Soc. a rl. Xiao Yan Rondine Che Ride, Nuovi Orizzonti s.r.l .