«Elevare multe a quanti infrangono le regole è sacrosanto e doveroso. Avere chiare le situazioni in cui tali regole vengono disattese sarebbe però opportuno», è quanto afferma il presidente di Confcommercio Bisceglie, Leo Carriera, in merito a episodi, sempre più crescenti nelle ultime settimane, di multe agli ambulanti dell’area mercatale che non rispetterebbero la perimetrazione della loro ubicazione.

«Non si chiede di chiudere un occhio. Affatto – tiene a precisare Carriera – ma di comprendere che talvolta le presunte o reali infrazioni avvengono per situazioni che da tempo la categoria reclama e che meriterebbero attenzione da parte degli amministratori cui chiediamo una concertazione per far fronte a queste questioni e alle istanze di chi opera nell’area mercatale».

«Non constatiamo, ma possiamo essere smentiti, la stessa inflessibilità da parte degli organi preposti nei confronti di altri contesti cittadini dove spesso regna un’inspiegabile anarchia – sottolinea Andrea Nazzarini, vice presidente nazionale Fiva-Confcommercio. Ci si sta accanendo verso gli ambulanti dell’area di via san Martino in un modo costante e che, francamente, desta sospetto, come nel caso dell’operatore che, disponendo dello spazio dello stallo attiguo non occupato, ha ‘spanciato di circa 30 centimetri. Ed ecco arrivare la sanzione senza ascoltare ragioni di nessuna sorta».

Alle multe copiose giunte nelle ultime settimane gli ambulanti lamentano lo stato di abbandono in cui versa l’area. Ciò comporterebbe, a detta degli operatori, un graduale disinteresse da parte degli acquirenti nei confronti della ormai consolidata ubicazione del mercato settimanale.

«Per due anni ho sollecitato l’intervento della Polizia Locale per vigilare su abusivismi e irregolarità nell’area mercatale – spiega Antonio Abascià, attuale consigliere comunale e già presidente del Consorzio Mercatincittà –. Le mie sollecitazioni partivano per il fatto che numerosi abusivi sostavano negli stalli o comunque nell’area di via san Martino senza alcuna autorizzazione. Questo intervento, del tutto lecito e atteso, fa discutere sul piano delle modalità attraverso le quali è avvenuto l’accertamento della sanzione. Modalità opinabili e che potevano mostrare maggiore sensibilità o ascolto da parte degli operatori».