Resta ancora alta la presenza di Ostreopsis Ovata nel tratto di costa biscegliese denominato “500 metri sud dalla fogna cittadina”, interdetto alla balneazione. Lo si apprende dai dati dell’Arpa relativi ai campionamenti della prima quindicina di luglio, che confermano l’alta densità di quella che è più comunemente nota come “alga tossica”, sia nelle acque di fondo, con 6.156.045 di cellule per litro (rispetto alle 6.318.531 della seconda quindicina di giugno), sia nelle acque di colonna, con 41.120 di cellule per litro, in diminuzione rispetto alle 398.140 dell’ultimo rilevamento (Tabella_Ostreopsis_Aggiornamento_prima Luglio 2014). Cifre che restano oltre la soglia di guardia, come confermato dalle linee guida del Ministero della Salute, in cui viene indicato in 10mila il limite di cellule/litro in colonna d’acqua per l’insorgenza di un eventuale rischio sanitario. Nel caso di superamento di tale valore, l’Arpa Puglia comunica l’informazione alle Istituzioni preposte (Regione, ASL e Comune) per eventuali misure da mettere in pratica. Misure che nel caso di Bisceglie sono state precauzionalmente già adottate con l’ordinanza sindacale n. 145 dell’8 luglio 2014, con la quale il primo cittadino, Francesco Spina, ha vietato la balneazione nel tratto “500 metri sud dalla fogna cittadina” e in altri punti limitrofi (leggi qui), già frequentati molto raramente da bagnanti.

In occasione di forti mareggiate resta tuttavia sconsigliato frequentare la zona costiera in cui vi è una massiccia presenza di alga tossica per evitare di inalare le particelle della microalga marina a causa dell’effetto aerosol, indotto dal forte vento di maestrale.