Antonella, biscegliese, capelli rosa e voce che conquista. Domenica scorsa cantava a Bari, sul palco di piazza Diaz dove si è svolta l’ottava edizione di “Race for the cure”, la tre giorni di salute, sport e benessere per la lotta ai tumori al seno, organizzata dalla Komen Italia. Sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza della prevenzione, esprimere solidarietà, raccogliere fondi a favore della ricerca sono gli obiettivi della manifestazione che si è chiusa, appunto, domenica 25 con la gara podistica di 5 km o, in alternativa, la passeggiata di 2. Il tutto accompagnato da buona musica, intrattenimento, distribuzione di gadget e, nei due giorni precedenti, iniziative educative e ricreative, consulenze e la possibilità di sottoporsi a esami per la diagnosi precoce. Come molte altre signore e ragazze presenti quella mattina, anche Antonella indossava una maglietta rosa, simbolo delle donne che hanno combattuto contro il cancro al seno.
Indiscutibile la tua bravura a livello canoro, ma, oltre a questo, chi è Antonella Dell’Olio?
«Domanda difficile. Faccio la psicoterapeuta, ho uno studio. Ma anche una band: sono una cantante professionista. Insomma esercito due professioni parallele».
Come e perché ti sei avvicinata a questa manifestazione?
«In primis perché sono una donna in rosa. Un anno e mezzo fa mi è stato diagnosticato un tumore al seno. Quindi conoscevo la manifestazione in quanto direttamente coinvolta e ho partecipato alla scorsa edizione senza i capelli. Quest’anno, invece, la Komen ha voluto coinvolgermi attraverso il mio lavoro di cantante, per dare una testimonianza».
Qual è stato il tuo ruolo in “Race for the cure”?
«L’idea da cui tutto è partito era mettere su un concerto, formando una band per l’occasione. Quindi ho inviato una mail ai colleghi, musicisti e cantanti, più vicini a me, chiedendo loro se volessero prender parte a quest’iniziativa gratuitamente, per volontariato. Hanno risposto numerosi e siamo riusciti a creare un gruppo di 12 persone, la “Together for Komen”. Abbiamo suonato e cantato per tutti e io ho diretto i lavori sul palco».
Il messaggio della Together for Komen?
«Sono state scelte canzoni allegre per divertire ed esprimere la vita, mettendo da parte quei brani che avrebbero, piuttosto, evidenziato le nostre doti canore. Essendo una cantante, ma anche una donna in rosa, l’intenzione era dare un esempio di positività, dimostrando che la malattia può essere superata. E anche bene. Come già detto, l’anno scorso ero nello stesso posto ma con la testa pelata; quest’anno ho colorato i capelli di rosa, perché il rosa è il colore della lotta contro il tumore al seno. È un modo per rendere più forte il messaggio».
Il fattore psicologico, quanto è importante durante la cura? Cosa consiglieresti a coloro che devono combattere questo male?
«È utile continuare la vita di sempre, nonostante tutte le difficoltà. Io ho lavorato anche in studio, pure con la parrucca e tanta fatica addosso. Sono entrati in ballo molti meccanismi: ad esempio i miei pazienti si sentivano in dovere di essere particolarmente “buoni”. Poi la musica mi ha aiutata davvero. Consiglio, infatti, di dedicare tempo a ciò che più si ama, investire nelle passioni, scegliere un hobby da coltivare quotidianamente».
Il cancro al seno è ormai diffusissimo. Come prevenire?
«L’autopalpazione è essenziale. Io l’ho scoperto così, notando qualcosa di estraneo alla solita conformazione del mio seno. Importante sottoporsi a controlli, ecografie o mammografie, a seconda dell’età. La familiarità, poi, può giocare brutti scherzi: mia sorella ha avuto lo stesso problema. Bisogna stare più attenti se in famiglia ci sono già stati episodi. In tal caso la prevenzione deve essere doppia.
E Bisceglie in tutto questo?
«Da cittadina biscegliese, sarebbe carino se la città si interessasse maggiormente alla tematica. Spesso si è mostrata sorda. In realtà io stessa, per varie ragioni, non mi sono impegnata nel coinvolgere i nostri politici: eravamo in piena campagna elettorale e, non amando il politichese, non volevo correre il rischio di strumentalizzare queste situazioni. Cerco comunque di sensibilizzare la tanta gente che incontro grazie alle mie due professioni, diventando portavoce delle donne in rosa. Inoltre, a loro offro gratuitamente supporto psicologico in studio».
Davvero lodevole. Progetti per il futuro?
«Abbiamo deciso di mantenere attivo il gruppo di professionisti della “Together for Komen”, proseguendo insieme sulla strada intrapresa e coinvolgendo altri musicisti. Vorremmo organizzare un concerto per raccogliere fondi da destinare alla ricerca a Natale. Chissà, magari proprio qui a Bisceglie? Ci tengo a sottolineare quanto hanno fatto questi grandi artisti – Marina Elle, Rosanna D’Ecclesis, Antonella Intini, Shago, Alex Spadavecchia, Savio Vurchio, Orlando Johnson – che domenica alle 7,30 di mattina erano già sul palco».
Se l’obiettivo era dare, attraverso Antonella, un grande esempio di coraggio e speranza, determinazione e amore per la vita, non c’è dubbio che è stato pienamente raggiunto.
Per info: pagina facebook “Together for KOMEN”