Tornare fra i banchi di scuola fa sempre un bell’effetto, soprattutto quando provi a risederti sulle sedioline su cui ti sedevi, ormai, quasi vent’anni fa. E su quelle stesse sedie, nella mattinata di sabato 5 dicembre, si sono seduti i bambini frequentanti l’ultimo anno della scuola dell’infanzia “Don Pierino Arcieri”, che hanno concluso, entusiasti, il corso sperimentale “Anybody can learn to code”, tenutosi nelle classi del primo circolo didattico “Edmondo de Amicis”.
Algoritmo, programma, linguaggio codificato: questi i concetti base che i bambini hanno imparato durante il corso. “Lavorare con i bambini è stata una bellissima esperienza”, commenta il dottor Pasquale Davide Rana, esperto del progetto, “perché ti danno sempre nuovi stimoli per continuare a far meglio”.
Giunti in palestra, i bambini hanno svolto la loro ultima lezione, lontani da schermi, ma vivendo attivamente un’esperienza formativa, destreggiandosi lungo “percorsi codificati”, imparando attraverso il gioco.
“Il pensiero computazionale”, continua il dottor Rana, “è stato definito da Jeannette Wing quale processo mentale che serve per la risoluzione efficace di problemi di varia complessità. Educare i bambini all’informatica, in generale, e al pensiero computazionale sta diventando, quindi, sempre più importante proprio perché quest’ultimo può essere considerato una delle abilità fondamentali insieme al saper leggere, scrivere e far di conto”.
A 5 anni i bambini hanno dimostrato di saper apprendere dei concetti complessi attraverso la semplificazione dei codici, il gioco e l’uso di strumenti di formazione alternativi, quali tablet e artefatti cartacei. A lezione conclusa, i piccoli studenti sono stati raggiunti dai loro genitori, che hanno potuto seguire la consegna dei primi “diplomi” dei loro figli, contenti di mostrare loro le nuove competenze acquisite.
Il Dirigente scolastico Giuseppe Tedeschi, dopo aver accolto i presenti, ha dichiarato che “fornire i principi base dell’informatica e del pensiero computazionale è importante per un completo sviluppo cognitivo dei bambini, per cui acquisiscono, in questo modo, altre abilità diventate fondamentali per il cittadino di oggi, il cittadino europeo”. “Le tecnologie pervadono ogni ambito della vita”, conclude il dirigente, “pertanto è compito della scuola preparare i nostri bambini alle nuove esigenze”.
“Anybody can learn to code”, quindi, si è rivelato essere un apprezzato progetto di educazione e apprendimento innovativo reso possibile soprattutto grazie allo sforzo congiunto delle insegnanti che hanno promosso il progetto e che dedicano tempo e risorse per aiutare i loro bambini a essere pronti cittadini del domani.