L’astronomia e la mitologia per capire meglio la psiche umana, attitudini, caratteristiche, comportamenti, insicurezze e caparbietà, vizi e virtù della donna e dell’uomo. Ed è un legame a doppia, tripla mandata, quello tra mito e costellazioni, anzi, non esiste un legame: è un unicum affiatato, coeso, saldo.

Un connubio potente, un sodalizio inscindibile nato migliaia di anni fa. L’una per aiutare a spiegare meglio l’altra, l’altra per completare la comprensione dell’una. Ed è ciò che, in estrema sintesi, si è parlato nell’incontro rientrante nel Mese del Benessere Psicologico dal titolo “Gli ornamenti del cielo – Astronomia Psicologia Psicologia”, organizzato lo scorso 27 ottobre nella Sala della Bifora del Castello di Bisceglie e ideato e proposto dalla psicologa e animatrice culturale Eleonora Celestino, dall’attrice teatrale, speaker radiofonica e moderatrice Maristella Lupone e dalla poetessa e presidente della Compagnia di Lettura “L’Ora Blu” Marta Maria Camporeale.

Dal mito di Andromeda, dalle tribolazioni alla libertà, al caos che sconvolge, ma crea, dalla poesia all’epica, “Gli ornamenti del cielo” ha arricchito in termini di cognizioni e di cultura il nutrito pubblico presente, di ogni fascia di età e di varie dimensioni scolastiche e professionali, e ha dissetato le curiosità anche dei più scettici di fronte a tematiche che appaiono distanti sul piano della quotidianità, ma che, invece, proprio della quotidianità sia intima sia interrelazionale di ciascuno fanno parte.

La sala come tutto il Castello, dall’aria raccolta e pregna di storia, gestiti dal Centro di Educazione Ambientale ZonaEffe, il racconto della variegata natura umana presentato con preparazione e afflato di Eleonora Celestino, le curiosità del pubblico e la ricerca di risposte illuminanti, laddove possibili, fatte proprie da Maristella Lupone e prospettate con chiarezza e puntualità alla psicologa-relatrice, le poesie, l’introspezione, la ricerca e lo studio di Marta Maria Camporeale hanno dato vita a una serata dal sapore didattico, ma dalla ‘somministrazione’ agevole, fluida, comprensibile, brillante.

Brillante come le diverse costellazioni cui ciascuno dei presenti si è poi riconosciuto attraverso lo svolgimento di un test di dieci domande utile a comprendere a quale parte del cielo si sia più affini ora per sano determinismo, ora per accogliente magnanimità, ora per insicurezza trasformata in punto di forza, ora per spirito di condivisione per mezzo del quale cui rinascere.