L’episodio del biscegliese bloccato e rimproverato dal gestore di un lido balneare salentino perché stava baciando il suo compagno in un luogo pubblico continua a far discutere (leggi qui). Dopo il racconto di uno dei due componenti della coppia, il biscegliese Gianni Leone, e dopo la replica ufficiale del lido “G Beach” di Gallipoli, abbiamo voluto chiedere un parere sull’intera vicenda a Luciano Lopopolo, presidente dell’Arcigay Bat “Le mine vaganti”.
“L’episodio di cui è stato involontariamente protagonista il nostro amico e concittadino è un evidente episodio omofobo”, ha subito esordito il presidente Arcigay Bat, “c’è stato un “trattamento diverso” in una attività commerciale pubblica, rispetto alle altre persone. Come se domattina il barista si rifiutasse di servire il caffè ad un cliente perchè “porta gli occhiali” e lo accompagnasse all’uscita”.
Come ci ha spiegato Lopopolo spesso situazioni del genere, se non più gravi, non vengono neanche resi pubblici: “Gli episodi denunciati, non solo quelli di marginalizzazione ma anche e soprattutto quelli apertamente violenti sono, purtroppo, soltanto la punta dell’iceberg. Vi è un sommerso che Arcigay raccoglie, ascolta, sostiene attraverso gli sportelli volontari e gratuiti di accoglienza, legale e psicologico, fatto di tante tristezze e miserie quotidiane consumate nelle omertà della famiglia, della scuola. del mondo del lavoro, dei quartieri e del gruppo dei pari”. Secondo Lopopolo però il trend sembra si stia invertendo negli ultimi anni: “C’è una crescita costante della denuncia, segno incoraggiante di quanto la comunità abbia preso coscienza di sé ed abbia compreso che è tempo di una grande rivoluzione di civiltà per il nostro paese. Un tempo ci si inibiva e privava del piacere di stringere la mano o dare un bacio per strada, ora finalmente la comunità è pronta a manifestare la quotidianità serena dei propri sentimenti”.
Il presidente delle “Mine vaganti” ha anche commentato la risposta ufficiale fornita dal “G Beach” sottolineando come: “ci abbia lasciato qualche perplessità ma noi siamo disponibili a percorsi di avvicinamento e di reciproca conoscenza con cui eventualmente superare diffidenze reciproche o barriere concettuali”. Lopopolo porta ad esempio un passaggio del comunicato: “in cui si legge che “l’orientamento sessuale resta sempre una scelta privata”, ci preme sottolineare che l’orientamento sessuale in quanto condizione propria della persona e della sua indole identitaria affettivamente e sessualmente declinata non è una scelta. Mi chiedo quant*, potendo scegliere, si sarebbero dat* un orientamento che nelle società omofobe e transfobe viene discriminato, ridicolizzato, violentemente stigmatizzato e che può divenire motivo di sofferenze, non a causa dell’orientamento in sè ma di un contesto sociale fatto di ignoranza, violenza, omertà sessismo e macismo”. Sul passaggio in cui il lido ribadisce l’apertura della propria attività commerciale nei confronti della comunità Lgbti Lopopolo commenta: “Questo ci rende fiduciosi e fiduciose rispetto alla possibilità autentica di costruire insieme con tutta la rete imprenditoriale sociale e civile della nostra regione una società della inclusione e della accoglienza. Società in cui tutt* possono liberamente e felicemente esprimere le proprie potenzialità identitarie sono”, ha quindi concluso il presidente Arcigay Bat, “società economicamente e civilmente più interessanti. Questa prospettiva gioverebbe a chiunque”.