Il Comune di Bisceglie ha aderito al bando “Educare in comune” pubblicato dal Dipartimento per le Politiche della Famiglia della Presidenza del Consiglio che mette a disposizione dei Comuni italiani 15 milioni di euro per promuovere l’attuazione di interventi progettuali, anche sperimentali, per: il contrasto della povertà educativa e l’esclusione sociale dei bambini e dei ragazzi, in un momento in cui l’emergenza sanitaria da COVID-19 ha acuito le disuguaglianze, le fragilità e i divari socio economici; il sostegno delle opportunità culturali, formative ed educative dei minori, promuovendo modelli e servizi di welfare di comunità, consolidando le esperienze già presenti nei nostri territori.
Approvato in giunta comunale, l’avviso è stato quindi pubblicato sul sito istituzionale, www.comune.bisceglie.bt.it, con l’obiettivo di selezionare uno o più soggetti, enti pubblici e privati, disposti a co-progettare le proposte che il Comune di Bisceglie, con il ruolo di capofila, candiderà al bando “Educare in Comune” nelle seguenti tre tematiche: A. “Famiglia come risorsa”; B. “Relazione e inclusione”; C. “Cultura, arte e ambiente”. L’Ente potrà selezionare una proposta per ogni tema di riferimento, dunque candidare un massimo di tre proposte risultate idonee alla valutazione.
Tutti i soggetti interessati dovranno inviare la manifestazione di interesse e la documentazione necessaria entro e non oltre le ore 12 del 23 gennaio 2021. L’avviso pubblico, contenente modalità e requisiti, insieme al modulo necessario per presentare le proposte progettuali, è consultabile sul sito del Comune di Bisceglie, www.comune.bisceglie.bt.it, e sull’App Municipium.
“La povertà educativa e quella materiale sono in vicendevole collegamento di causa ed effetto”, hanno spiegato il Sindaco di Bisceglie, Angelantonio Angarano, e l’Assessore alle politiche sociali del Comune di Bisceglie, Roberta Rigante. “La partecipazione ad “Educare in Comune” è stata fortemente voluta dalla Amministrazione e dal Servizio Sociale Professionale del comune di Bisceglie nella convinzione, appunto, che contrastare la povertà educativa significhi porre le condizioni per una durevole e definitiva emancipazione dallo stato di bisogno, anche materiale, in cui versa una fascia sociale della nostra comunità. E anche questa sfida vogliamo affrontarla con il metodo della concertazione e della collaborazione che contraddistinguono il nostro metodo amministrativo. Per questo ci rivolgiamo alla Comunità educante, al vivace mondo associativo e al terzo settore della nostra Città”.