Parte la trentacinquesima edizione della campionaria dedicata al turismo più grande e importante del mondo: da giovedì 12 a sabato 14 febbraio riecco presso la Fiera di Rho-Milano la Borsa Internazionale del Turismo.

Bisceglie, come ogni anno, risponderà ‘presente’ all’appello. Resta da capire con quali prospettive per il futuro e soprattutto sarebbe ideale capire  quale programmazione, quali strategie, quali progetti siano stati studiati nel recente passato, così da arrivare alla BIT con un carico importante e incisivo di idee. Magari valide.

La nostra città sarà rappresentata, come gli altri nove comuni del territorio, dalla Provincia di Barletta-Andria-Trani, l’unione “Cuore di Puglia” (brand scopiazzato inconsapevolmente dall’UNPLI BAT) che conta 37 comuni pugliesi, Gal del territorio regionale, ma anche rappresentanti delle attività produttive del territorio come il Frantoio “Galantino” (come si legge sul sito del Movimento Turismo Vino Puglia).

Per anni si è tornati dalla BIT con le pive nel sacco o comunque senza che alcuno abbia raccontato rapporti, legami, sinergie create sotto il profilo turistico-culturale con altre realtà nazionale e internazionali e, a ragione, molto spesso, è sembrata più l’occasione per una luccicante passerella con telecamere al seguito (telecamere del territorio locale, per carità, non si scredita nessuno, ma quale rilevanza turistica può avere raccontare il territorio al territorio stesso? Per di più per bocca dei politici e non degli addetti ai lavori, dei tecnici del settore?) invece di cogliere l’occasione BIT come un grande momento di patti, accordi, partnership, ma soprattutto per mostrare ciò che per 365 giorni l’anno si potrebbe vivere nelle nostre città.

Spesso addirittura il materiale cartaceo illustrativo è stato carente, scarno o persino assente.
Non è il caso di essere disfattisti, ma ci auguriamo che a questa BIT si arrivi tutti più preparati, pronti a rispondere bene all’interrogazione (si, è una scuola continua il turismo) dei competitor mondiali e soprattutto si ritorni a casa (non è necessario, cari assessori, cari consiglieri, che ci andiate in massa a Milano. Credo che un paio di rappresentanti istituzionali meglio se con cognizione di causa possano essere più che sufficienti) con la forza di chi ha ben operato in quei tre giorni per promuovere il territorio e per incrementare un trand turistico-ricettivo che vede la BAT piangere a dirotto.

Ma su questo torneremo a breve.